L'Ascoli targato Fiorin e Maresca incassa una sonora sconfitta all'esordio col Cittadella, ben più netta di quanto dica il risultato, e che a tratti ha assunto le sembianze di una debacle, nonostante il gol di Rosseti e l'occasione capitata a De Santis nel finale. Tante, troppe lacune e falle nell'organizzazione difensiva della squadra bianconera, costretta a fare i conti con una costante superiorità tattica degli avversari , che per tutti i 90 minuti hanno avuto la supremazia del campo e dell'organizzazione, trovandosi davanti praterie per le ripartenze e inibendo sempre l'unica fonte di gioco del Picchio, ovvero Buzzegoli. L'assenza di alcuni titolari in difesa come Mignanelli e Padella, unite all'indisponibilità di Mengoni, è solo uno specchietto per le allodole che permette ad alcuni sostenitori bianconeri di non vedere quelle che sono i reali concetti difensivi del Picchio, una squadra che è parsa, oltre alle ben note lacune strutturali, tecniche e di rosa, poco propensa a difendere da squadra, con gli esterni offensivi sempre larghi in fase difensiva e che mai aiutavano Mogos e Florio, apparsi ancora tanto indietro rispetto agli standard che un difficilissimo torneo come quello di serie B impone. Maresca e Fiorin hanno optato per De Santis, ma avessero scelto Padella, probabilmente non sarebbero cambiate di tanto le cose. E' il blocco tattico che non ha funzionato, è il progetto di un calcio votato all'offensiva come unica idea che dovrà essere metabolizzato in fretta dal gruppo , altrimenti si faranno i conti con la dura e cruda realtà della serie B, che non ti perdona, ti logora e assume i connotati di una agonia se le cose non dovessero andare per il verso giusto. La guida tecnica ha idee di calcio interessantissime, innovative, ''spagnole'', ma è bene che l'Ascoli abbini queste idee alla ricerca anche del risultato, e a una maggiore attenziona a fare bene la fase difensiva. Intendiamoci, il calcio propositivo ci piace, ci aggrada, ci può anche deliziare, ma se non hai gli interpreti giusti, se ancora Baldini e De Feo appaiono poco ''supportabili'' dallo scacchiere, se mancano Varela e D'Urso, si rischia di finire le gare con tanti complimenti e pochi punti. Complimenti che, in realtà, l'Ascoli di ieri non merita di ricevere appieno, in quanto è bastata l'organizzazione ferrea e l'applicazione semplice ma totale di una squadra non di fenomeni come il Cittadella (basta leggere gli 11 a confronto) a far crollare in un attimo molte certezze dello scacchiere bianconero. Giaretta ha comunque ancora molto lavoro da fare, in questi giorni. Perchè se è vero che un calcio organizzato in una certa maniera potrebbe far soffrire anche difensori forti, figuriamoci cosa possa portare con calciatori ancora acerbi per affrontare questo estenuante torneo. La squadra oltretutto, manca anche di personalità e di cosiddetta ''puzza sotto il naso''. Gli undici di Fiorin e Maresca ieri, sono sembrati più attenti a svolgere il compitino piuttosto che farsi sentire, far sentire la cattiveria agli avversari e il senso di responsabilità (sperando che non pesi) rispetto alla maglia che indossano. Un atteggiamento che in parte si può indurre anche a una fetta di tifoseria, che preferisce l'idea che nel calcio contino di più altre cose piuttosto che l'avere una rosa adeguata per disputare la serie B, talmente tanto da non far sembrare la sconfitta una tragedia (non lo deve essere per carità, ma quantomeno uno spunto di riflessione e non una giornata passata in cavalleria) e quasi rassegnata al fatto che i risultati siano secondari e non contino, perchè intorno c'è tanto altro. Questo tanto altro che va certamente riconosciuto come merito della società, straordinariamente attenta a ciò che riguarda l'assetto, le infrastrutture e l'onestà assoluta, oltre che l'integrità morale , ma ancora poco propensa a fare il salto di qualità sul rettangolo verde.  Segnali negativi quindi, che coprono i positivi esordi di Santini e Rosseti, autori di due grandi gol. Simbolo tangibile che l'assenza di Cacia non sarà un problema con un reparto di punteros cosi ben strutturato. Le lacune sono altre, e sono da tutt'altra parte del campo.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 27 agosto 2017 alle 17:14
Autore: Manuel Fioravanti
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