Equilibrio. Lo chiamiamo da tempo, lo cerchiamo da settimane, lo predichiamo da mesi. Equilibrio in tutto. Ambientale , tecnico, tattico. Perchè è cosi. Perchè questa rosa infarcita di giovani lo richiede. Perchè la squadra deve averlo e se lo avrà, ci saranno numerose possibilità di salvarsi. Equilibrio sia nei momenti negativi come sabato scorso, sia in quelli positivi come ieri sera. Perchè non è possibile in nessun domicilio conosciuto che il sabato siano tutti brocchi e il martedi siano tutti fenomeni. Quindi la parola d'ordine a livello ambientale è equilibrio. Lato tecnico : se c'è equilibrio e , di conseguenza , serenità, le giocate escono meglio, i 97 (Felicioli, Cassata, Orsolini e Favilli ) fanno cose egregie. Come il gol di ieri, partorito da loro, o come la prestazione di Cassata, che giocando come ieri avrà il futuro assicurato. Se, però, manterrà anche lui l'equilibrio. E scusatemi se sono ripetitivo, ma il concetto è questo e deve passare, in toto. I giovani sono cosi, umorali, pieni di alti e bassi. Ma se lo stato mentale è quello giusto, gli alti saranno senz'altro piu dei bassi. Ottimismo quindi, perchè l'Ascoli è a metà classifica e si è giocato le partite con tutti finora. I margini di crescita sono tanti, la squadra ha realizzato sette punti in tre partite, i numeri non mentono. Equilibrio tattico. Perchè senza di quello, l'Ascoli non può fare strada. Aglietti pare ormai aver deciso : il modulo base è il 4-4-1-1. Che poi si tramuta in 4-4-2, o in 4-2-3-1. Sono fratelli, i moduli. Cambiano le interpretazioni, ma sono moduli similari. In cui l'unica cosa che cambia è l'approccio degli esterni e i movimenti dell'uomo dietro la prima punta. La difesa, se protetta, regge. Ieri il pericolo si è avvertito solo quando, una volta andato sotto, l'undici di Aglietti ha dato la sensazione di sbandare, perdendo le distanze, E quando, per una distrazione però individuale, Caputo ha preso la traversa. Il centrocampo, orfano di Bianchi, da poche garanzie a livello qualitativo, e li sarà necessario, fondamentale , intervenire a Gennaio per ingaggiare un calciatore che sappia dare i tempi e la qualità alla manovra bianconera, volta ora a cercare immediatamente gli esterni e Cacia, ma tante certezze sul piano dell'interdizione. La nuova/vecchia posizione di Giorgi, nella prima frazione di gioco schierato a sinistra, offre tanto a livello offensivo. Il capitano è apparso più nel vivo del gioco e ha creato scompiglio, come in occasione del rigore. Da migliorare però la fase di non possesso, laddove il giovane Felicioli ha spesso subito gli uno contro due dei dirimpettai liguri. Stesso discorso a destra, dove però Orsolini sta completando al massimo la sua maturazione, e , tolte un paio di circostanze, ha dato molto supporto ad Almici, giocatore quest'ultimo bersagliato da immotivate critiche e oramai bollato, purtroppo , quasi come punto debole della squadra. E, anche qui, un pizzico del solito equilibrio non sarebbe male, anzi, tutt'altro. Detto di Cassata, il solito Cacia timbra ma soprattutto è leader. In tutto. Leader tecnico coi suoi 7 gol, leader carismatico e uomo capace di trasmettere serenità. Appena subita la rete del vantaggio di Troiano, il bomber calabrese ha invitato a chiari ed ampi gesti a tutti i suoi compagni di mantenere la calma e la serenità, senza dover avvertire il peso del gol. E sempre Cacia ha tenuto a precisare, ai microfoni di PicenoTime a fine gara, quanto sia importante che non escano voci su spogliatoio spaccato o litigi, perchè a questa squadra occorre serenità e, appunto, ancora una volta, la parola equilibrio. Cacia come Giorgi dunque, leader anch'egli, nonostante il gesto di stizza sul cambio, perchè voleva dare una mano fino in fondo. Ma lo stesso capitano è stato il primo ad abbracciare Favilli, scattando in campo al momento del gol, dimostrando quanto sia importante il concetto di gruppo. L'Ascoli sta cercando di trovare la sua fisionomia, e quello mostrato ieri può considerarsi un passo avanti importante, a livello mentale e di fiducia. La strada è segnata, ormai tracciata. I rinforzi però restano necessari, fondamentali, altrimenti alla lunga si pagherà. Ma Giaretta sta già valutando i profili adeguati. Perchè la squadra ha bisogno di caratteristiche che mancano alla rosa e che debbono aggiungersi inevitabilmente. 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 14 dicembre 2016 alle 17:48
Autore: Manuel Fioravanti
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