Tre gare, cinque punti, e, udite udite, zero gol subiti. Esatto, proprio cosi. Zero reti subite contro Perugia, Brescia e Avellino. La vittoria nell'ultimo turno da ampio valore anche ai tre pareggi precedenti ( c'è da inserire anche quello col Frosinone, seppur li si è preso gol) e rilancia le ambizioni salvezza dell'Ascoli, salito ora a quota 44. Anche se non è tempo di fare calcoli, quattro punti nelle prossime quattro gare potrebbero bastare per garantirsi un posto in B il prossimo anno, visti anche i numerosi scontri diretti nelle prossime gare. Nota positiva, sicuramente, la difesa. Ci sono due cose da valutare. L'atteggiamento tattico di tutta la squadra e l'incidenza di Augustyn. Nella prima lettura, si sta vedendo finalmente un Ascoli più accorto, più coeso, più compatto nella fase di non possesso, dove tutti i calciatori fanno la fase difensiva quando la squadra avversaria prende palla. Merito assolutamente dell'allenatore Alfredo Aglietti e della sua meticolosa preparazione della partita di ieri. Se Favilli è il primo a difendere, se Addae e Giorgi si dividono il lavoro sporco, se gli esterni stringono sempre al centro a fare diagonali e coperture ai due mediani, è automatico che ai quattro difensori e al portiere arrivino meno pericoli. Nella seconda lettura, c'è poco da dire. Le gare con Perugia e Avellino hanno dimostrato che il lungagnone difensore è il perno della retroguardia come lo era stato per tutto il girone d'andata. Un calciatore che se sta bene è imprescindibile e insuperabile. Tempo fa, prendendoci anche qualche critiche, scrivemmo che Augustyn era il miglior difensore dell'Ascoli. Lo scrivemmo proprio in un momento in cui l'ex Catania era in difficoltà fisica e qualcuno ci ha dato torto marcio. Ora, lo strapotere del corazziere lo si è rivisto in tutto il suo ''splendore''. Giocatore determinante, leader difensivo di personalità, capace di alzare il rendimento anche a chi gli sta vicino, Mengoni o Gigliotti che siano. Bellissima anche la prova dei due esterni difensivi, Mignanelli su tutti, che ha forse disputato la miglior gara della stagione. Cosi come la miglior gara della stagione, anzi, da quando indossa questa maglia, ha disputato un incredibile Addae. Un vero leone, presente in ogni zolla, che meritava anche il gol se fosse stato un pò più preciso. Proprio lui, criticato anche dal sottoscritto in un periodo di campionato, non per l'impegno ma per le numerose incertezze dettate dal troppo cuore, dalla troppa irruenza e dalla poca ragione, è chiamato ora a fare il definitivo salto di qualità. Con Giorgi vicino, il ghanese acquisisce serenità, calma e anche bravura nella gestione della sfera. Ora però, deve confermare queste doti messe palesemente in mostra ieri. Non più errori tecnici, non più errori tattici, non più errori disciplinari. Ma il pubblico bianconero vuole vedere un Addae in versione mostre anche nelle prossime settimane, per guidare l'Ascoli alla salvezza e soprattutto per continuare il suo percorso di crescita. Diventa inutile una gara di ieri se poi non gli si da continuità, e se si fa come i gamberi. Un passo avanti e tre indietro. Davanti, hanno funzionato a meraviglia i 4. Per Cacia gli aggettivi sono finiti, diciamo solamente che la differenza tra un attaccante normale e un grande attaccante, è quella di fare la differenza nei momenti in cui ce n'è bisogno. E sul primo gol, pochi avrebbero compiuto quel gesto tecnico con quella semplicità. Benissimo anche Favilli, che si è sobbarcato tutto il lavoro sporco. Il merito è suo, se Aglietti può schierare il 4-4-2. Lui che si sacrifica, lui che si batte contro tutti anche se non segna, lui che diventa fondamentale nell'economia della squadra. Merito che deve dividere coi due esterni, abilissimi a fare le due fasi, assist e gol. Determinanti Orsolini e Cassata, tanto da non dover ne poter essere più messi in discussione in questo finale di stagione. 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 26 aprile 2017 alle 17:06
Autore: Manuel Fioravanti
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