Finalmente il Picchio può gioire per la prima vittoria arrivata martedi contro il Vicenza. Secca, nitida, solare, meritata, palese più di quanto dica il risultato e più di quanto paventi Lerda, preso da un'improvvisa mancanza di obiettività, dettata forse dal fatto che neanche lui si aspettava un Ascoli cosi in palla e spigliato nel turno infrasettimanale, dopo i tre pareggi consecutivi. L'Ascoli è sceso in campo con un'aggressività e una ''prepotenza fisica'' straripante, racchiusa tutta in quella corsa dopo neanche un minuto del suo trascinatore, Daniele Cacia, verso Benussi, portiere di quelli, che si apprestava al rinvio. Con quel gesto, Cacia ha indicato ai compagni che ''si andava a comandare'', come recita la famosa canzone tormentone del momento. In fase difensiva, Mengoni , responsabilizzato dal compito di leader, ha guidato tutti e tre i compagni, ha tenuto alta la linea come vuole Aglietti, ha alzato i livelli delle prestazioni di Pecorini, Cinaglia e Mignanelli. A centrocampo, Tommaso Bianchi ha dettato il pressing e le uscite, mentre Carpani e Cassata hanno stravinto i duelli individuali con Rizzo e Signori, dominando alla grande la mediana. Il centrocampista ascolano poi è stato di gran lunga il migliore in campo, ha realizzato con un azione a sostegno il gol del vantaggio, e ha ispirato numerose volte gli esterni, apparsi in giornata di grazia anche loro. Gatto ha letteralmente ridicolizzato Zaccardo, mentre Orsolini ha mostrato diversi spunti. Forse troppo individualista a volte nel primo tempo e per questo richiamato da Cacia, mentre nella ripresa le cose sono andate meglio. Lo stesso Cacia non ha solo segnato, ma ha messo lo zampino con classe nell'azione del primo gol, ha fatto pressing a tutto campo e ha svettato sulle numerose palle aeree pervenute. Ora, sembra tutto perfetto. Ma guai a distrarsi. I sintomi ci sono. Spesso , dopo una grande prestazione, c'è sempre l'appagamento, la ''realizzazione'', e ci si siede. Ad alimentare questo stato d'animo poi, una generale confusione sul luogo e sulle modalità dello svolgimento del match col Pisa, che rischia di distogliere l'attenzione della squadra avversaria. Aglietti, da vero marpione e da tecnico navigato, sa bene che nulla di buono è stato ancora fatto, che siamo ancora alla quinta giornata, che l'obiettivo della salvezza dista ancora quarantacinque punti circa. E terrà tutti sul pezzo, ne siamo sicuri...

Sezione: Editoriale / Data: Gio 22 settembre 2016 alle 12:51
Autore: Manuel Fioravanti
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