L'Ascoli espugna Cesena in bello stile, siglando nel finale due reti al termine di una gara accorta, rognosa e di categoria. La squadra del duo Fiorin-Maresca ha finalmente tolto i panni del club spagnoleggiante per adattarsi maggiormente alla serie B, un campionato lungo, estenuante, nel quale dare un'identità è importantissimo ma saperla modellare alla bisogna lo è ancor di più, viste le 42 partite da disputare. Gara giudiziosa, diligente quella dell'Ascoli, che ha saputo attendere senza mai rintanarsi eccessivamente, ha saputo lottare su ogni zolla e ha saputo colpire al momento giusto con il gol di uno dei suoi uomini migliori. Nacho Varela infatti, che col Frosinone aveva sbagliato praticamente tutto, ha giocato una gara di sacrificio, senza fronzoli, e ha colpito con una prodezza delle sue al momento giusto. Successivamente, ha poi servito Baldini con una gran giocata e il calciatore scuola Inter ha chiuso i giochi. L'Ascoli non ha rinunciato totalmente al suo gioco, ma ha saputo smussarne gli angoli, eliminare gli inutili fronzoli che la rendevano una squadra fumosa, per badare di più al sodo, al concreto. Bene la difesa. Gigliotti migliore del pacchetto, Padella valido scudiero e Mogos appare in crescita. Buonissima la gara di Mignanelli, cosi come l'impatto del neo entrato Pinto. Cacia è stato limitato a dovere nonostante gli ardori da ex deluso. Centrocampo con più dinamismo, più sostanza e più intelligenza. Bianchi e Buzzegoli infatti, hanno tenuto le fila del reparto, accorciando la squadra sempre, a prescindere dal farlo in avanti o indietro. Carpani ha dimostrato la sua crescita nel recupero palla. Non molte le palle pervenute a Favilli, che ha comunque saputo lavorare ai fianchi aiutato dai due talentini Varela e Baldini. Ora non sono però ammessi cali di tensione. Bisogna crescere, e farlo in buona maniera, questa B non aspetta. L'Ascoli affronterà il Palermo in una gara difficilissima in cui si dovrà sbagliare il meno possibile. La superiorità dei rosanero è evidente. Ma il Picchio può e deve giocarsela con le sue armi. La squadra dimostra di soffrire i ritmi alti ma di saper tener testa agli avversari quando c'è da giocare senza alzarli. Possesso palla, muovere la sfera e di conseguenza le difese avversarie in fase di gioco. Densità, forza di contrasto e intelligenza tattica quando la palla ce l'hanno gli altri. Queste sono le prerogative della squadra di Maresca, che può ottenere il risultato pieno contro il Palermo solo facendo la partita perfetta. Una partita da Ascoli, insomma...

Sezione: Editoriale / Data: Mar 26 settembre 2017 alle 18:25
Autore: Manuel Fioravanti
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