Si chiude con la meritata sconfitta interna contro lo Spezia, il tour de force dell'Ascoli, alimentato dall'infrasettimanale col Cesena. Il primo bilancio di questa squadra, è che si tratta di un team con validissimi giovani di prospettiva, con un ''marpione'' per reparto e con qualche giocatore che ha ancora espresso poco il suo valore. E con la squadra ligure, si è visto tutto il repertorio di ''vorrei ma non posso'' della squadra, penalizzata oltremodo dalla giornata no della difesa e dall'assenza di Cacia. Partendo proprio da lui, possiamo dire che, nonostante il contribuo di personalità imprescindibile che da lui alla squadra, la squadra stessa a volte sembra non rifornirlo a dovere. Il tutto perchè a centrocampo, la lacuna abbastanza evidente è quella dell'assenza di un giocatore in grado di illuminare il gioco e di giocare in verticale, e perchè gli esterni, quando vengono schierati a piede invertito, hanno come prima idea, dopo il dribbling, il tiro in porta piuttosto che la verticalizzazione verso il centravanti. Aglietti ha diverse frecce nel suo arco da sfruttare per valorizzare di piu il lavoro dell'attaccante calabrese, e la sensazione è quella che ancora queste frecce non siano state scoccate del tutto. L'inversione degli esterni potrebbe essere già una soluzione, cosicchè sia Gatto che Orsolini, dopo il primo dribbling, possano cercare il cross piuttosto che il tiro. Togliere invece ai centrocampisti il gusto di portare troppo palla, Cassata in primis, è un obbligo. Il ragazzo è giovane e ha grandi qualità, ma, come Orsolini, deve togliersi qualche ''tocco di palla'' inutile. A centrocampo appunto, a questo piccolo difetto da limare, c'è anche il problema dell'eccessiva leggerezza in fase di contrasto, laddove Bianchi è il primo a sobbarcarsi il doppio lavoro di interdizione e di rilancio dell'azione, quest'ultimo non propriamente nelle sue caratteristiche. Carpani sta tirando il fiato dopo il buon avvio, mentre Hallberg ancora non ha dimostrato se sia carne o pesce. In questo contesto, appare stonata la rinuncia ad Addae, giocatore di grandissima fisicità ma probabilmente poco adatto, se non disciplinato, a giocare davanti alla difesa, che però soffre puntualmente. Se a sinistra le cose vanno discretamente anche se a fasi alterne con l'ottimo Mignanelli, che deve però migliorare in fase difensiva, a destra ancora non si può dire lo stesso. Almici ha disputato un paio di discrete gare con Pro Vercelli e Trapani, ma ha ancora troppe pause all'interno delle due fasi. Pecorini è un ragazzo che si impegna fino alla morte, ma ancora i risultati, cosi come Almici, non sono accettabili. Augustyn ieri ha sofferto, cosi come Mengoni, ma allo stato attuale è quella formata da loro due la coppia più affidabile. Gigliotti è ancora tutto da scoprire, mentre Cinaglia ha finora deluso, cosi come ha deluso Favilli nelle due gare fin qui disputate. Detto questo, l'Ascoli ha dimostrato grandi doti di corsa, dinamismo, rapidità , ma risulta ancora troppo sterile e leggero quando deve produrre gioco, specialmente in casa. E' un tipo di gioco che chiede a tutti i centrocampisti indistintamente di essere nel pieno della forma, sia fisica che mentale. Il recupero di Giorgi può dare una mano, ma anch'egli ha finora dimostrato di avere più guai che momenti positivi. Aglietti ha da lavorare tanto, l'ambiente però deve dargli una mano, come ieri, gara in cui la curva ha mostrato grande attaccamento alla squadra e fantastico incitamento per tutti i 90 minuti.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 03 ottobre 2016 alle 12:48
Autore: Manuel Fioravanti
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