Della prestazione col Brescia, per la quale si potrebbero usare tutti gli aggettivi negativi possibili e immaginabili ma sul quale non vogliamo infierire piu di tanto( ci torniamo oggi affinchè sia da monito, e poi mai più), si potrebbero salvare solo le prestazioni individuali di un paio di giocatori. Anche loro però poi, travolti dal piattume e dalla mediocrità messa in campo dal resto della squadra, finendo anche loro sul banco degli imputati. Tutti, dopo una simile gara, devono prendersi le proprie responsabilità. A partire da Giaretta, che ha forse sottovalutato che a questa squadra mancasse un rinforzo per reparto per resistere alla lunga a un campionato cosi duro e difficoltoso, nonchè pieno di insidie, come la serie B. Giaretta è un direttore sportivo esperto e preparato, e a Giugno aveva l'alibi di non conoscere appieno la squadra, dando fiducia a molti giocatori che lo scorso anno hanno già dimostrato di faticare non poco in serie B. Ma a Gennaio non potrà fallire. Ok, forse le risorse, da quanto si dice (ma non ne abbiamo alcuna certezza) non sono stati immense per la cadetteria, ma siamo sicuri che non potessero essere usate meglio ? Siamo sicuri che mettendo fuori progetto alcuni giocatori utilizzati poco dal tecnico Aglietti, non si sarebbe potuto arrivare a qualche rinforzo più di sostanza ? Perchè Cacia gioca anche se acciaccatissimo ? Semplice, perchè le alternative si sono dimostrate finora fumose e non all'altezza, anche a livello di personalità oltre che di spessore tecnico, al campionato. E l'Ascoli Cacia lo deve ringraziare, perchè viste le condizioni in cui sta in campo, appare l'unico ad assumersi una cencia di responsabilità. Stesso discorso dicasi per Giorgi. Se col Perugia sembrava in crescita, col Brescia è stato risucchiato nel vortice della negatività di metà campo. Dopo Giaretta, possiamo proseguire con Aglietti. Tecnico anch'esso esperto e preparato, ma che ancora non ha chiaro il modulo da seguire. Il mister è partito coi due esterni e col 4-3-3, poi dopo aver capito che c'era poca ciccia, si è convertito al 4-2-3-1, modulo che con Addae e Bianchi garantiva copertura e ripartenza. La mancanza di quest'ultimo, unite alla bocciatura totale di Gatto e alle panchine di Orsolini, ha fatto si che il mister tornasse al modulo che fece le sue fortune lo scorso anno, il 4-3-1-2, che però ha evidenziato, sia col Perugia sia sabato, che sono troppi i giocatori sopra la linea della palla che non contrastano l'avversario, specie sugli esterni, dove mancando i raddoppi, Felicioli e Pecorini sono stati costantemente imbucati dagli avversari. Cambiare modulo in maniera giusta ci sta, esagerare e rinnegare tutto dopo una sconfitta no. Aglietti faccia chiarezza, perchè ne è capace e la storia lo ha dimostrato. Capisca il tecnico, che la squadra vista a Brescia è apparsa tatticamente slegata, senza un'anima specie in mezzo e senza collegamenti. Cassata, Giorgi, Cacia e Perez insieme non sono affatto sostenibili, specie fuori casa, contro squadre che vogliono fare la partita. Recuperi Orsolini, mettendolo al centro del progetto, perdonandogli anche qualche esuberanza di troppo, già segnalata da noi stessi in passato. Ma se non saltano l'uomo gli esterni, chi lo salterebbero in una squadra? Meglio un dribbling di più sbagliato ma a 80 metri dalla porta di Lanni che una troppa timidezza nel fare le giocate. E lo stesso dicasi per Gatto, equivoco si,ruolo particolare, ma giocatore che l'anno scorso ha dimostrato qualità..  E  soprattutto, oltre all'aspetto tattico, è stato l'atteggiamento a essere bocciato in ogni frangente. Squadra deconcentrata, molle, distratta forse  dalle vicissitudini settimanali più che concentrata su quello che andava a fare in campo, e la pigra rincorsa di Cassata sul gol di Bisoli ne è l'esempio lampante. La squadra pensi solo a fare la squadra, perchè alle questioni ''stadio'' o campo neutro ci penserà Cardinaletti e la società, che nella batosta di sabato non può, stavolta davvero, avere alcuna colpa. Considerare la gara col Brescia come una battuta d'arresto ci sta e ci può stare, visto che la squadra aveva dimostrato in passato di potersela giocare. Ma che sia da monito appunto, perchè ad Avellino è necessario assolutamente un repentino cambio di atteggiamento. Poi, si può vincere o si può perdere, ma se la squadra scende in campo con la giusta mentalità, è già un importante passo avanti.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 28 novembre 2016 alle 09:39
Autore: Manuel Fioravanti
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