Un punto per uno non fa male a nessuno. Questo il motto al termine della partita contro la Spal di ieri pomeriggio per le due compagini. Un motto che sembra banale, scontato, ma che in realtà racchiude tutto quello che è venuto fuori dalla partita. La Spal da continuità alla vittoria ottenuta col Vicenza e muove la classifica, mantenendo l'entusiasmo della neo promossa. L'Ascoli piano piano aggiunge un altro punticino che è fondamentale in considerazione del fatto che una squadra giovane come quella bianconera, non può perdere fiducia nei propri mezzi iniziando a perdere. E' stata una partita comunque equilibrata, nella prima frazione di gioco  anche piuttosto bruttina. Il vantaggio poteva essere degli uomini di Aglietti, se il palo avesse dato al pallone calciato da Orsolini un'altra traiettoria. E' arrivato il gol del vantaggio ad opera di Pontisso, che con un bolide da fuori area ha infilato Lanni. Tutta un ' altra musica nella ripresa, quando il determinante ingresso di Capani in luogo di uno spento Hallberg ha cambiato l'inerzia del match, aggiungendo alla linea di centrocampo quel dinamismo e quell'intensità che erano mancate. Le note positive, comunque, ci sono. La forza di Augustyn, calciatore che potrà avere un ruolo chiave nella difesa bianconera. Accanto a lui si è distinto Mengoni, che ha disputato una gara gagliarda e orgogliosa. I terzini  ieri non hanno ripetuto la buona gara di Vercelli, per lo meno in fase offensiva. Mignanelli e Almici infatti, hanno dato tanta presenza aldilà della trequarti campo, ma poche volte ii loro cross sono stati puntuali per le punte. Buono invece il loro lavoro nella fase difensiva. A centrocampo nel primo tempo è mancata la cattiveria e la velocità avute nella ripresa. Davanti, Orsolini e Cacia, le note positive, come sempre. La nostra considerazione comunque, è che per come è costruita questa squadra, al momento l'Ascoli appare una squadra da trasferta, da contropiede. La mancanza di un regista puro che dia inizio all'azione e che vada in verticale, compito che ora è affidato solo alle mezzali ma che lo fanno ancora con poca continuità, rende gli uomini di Aglietti prevedibili e lenti nelle giocate. E' andata meglio quindi con un'altra punta, soluzione che il mister tiene in considerazione in questo scorcio di campionato. Sia in coppa col Lecce infatti che ieri, con la squadra sotto, Aglietti non ha esitato a passare dal 4-3-3 al 4-2-4, inserendo anche un' altra punta vicino a Cacia. Il rientro di Giorgi può dare una mano sotto questo aspetto, quello della verticalizzazione. L'Ascoli visto ieri, giovane e pimpante, può solo crescere e migliorare. E i tifosi hanno applaudito a scena aperta al termine della gara. La squadra ha dato tutto e non si è risparmiata. E il pubblico apprezza.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 11 settembre 2016 alle 08:01
Autore: Manuel Fioravanti
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