L'Ascoli becca due reti a La Spezia e incassa la seconda sconfitta consecutiva. Meritata, ampiamente, perchè sebbene il Picchio abbia giocato un discreto primo tempo, le gare durano 90 minuti e anche più. E nel secondo tempo, gli uomini di Aglietti sono letteralmente spariti dal campo, creando solo un paio di pericoli con Cacia e Cassata, sul quale Chichizola si è opposto con bravura. Poco, troppo poco per giustificare un improbabile e immeritato pareggio. Due gli aspetti da verificare. Quello mentale e quello tecnico. Tralasciando il discorso fisico (la squadra comunque corre e ha sufficiente birra per arrivarea fine match), l'Ascoli ha subito una mazzata non indifferente in occasione del primo gol di Piccolo, e la squadra non ha saputo reagire. Capita spesso che un gol a fine primo tempo, specie dopo una prima frazione ben giocata, possa cambiare gli equilibri psicologici e demoralizzare una squadra comunque abbastanza giovane. Poi, se il gol viene in maniera davvero sfortunata come ieri, il morale cade definitivamente giù e riprendersi è dura. Ma non può e non deve essere un' attenuante. Perchè la reazione di nervi deve esserci, anche quella solo mentale, pur senza mettere in campo le idee di calcio che erano state messe precedentemente nella prima frazione di gioco in campo. Che serva da lezione a questa squadra giovane ma che deve crescere quotidianamente per mettere al sicuro una salvezza ancora tutta da conquistare. Dal punto di vista tecnico, l'Ascoli palesa limiti qualitativi nella fase nevralgica del campo, laddove nasce la costruzione del gioco. La squadra di Aglietti , proprio per questo, si esprime meglio fuori casa. In casa, quando bisogna fare la partita, manca chi la partita la fa, ovvero il classico regista di centrocampo, l'uomo in grado di illuminare le punte e lanciarle in verticale. Finora, quando sono stati presenti, si sono sdoppiati in questo tipo di lavoro sia Tommaso Bianchi che Luigi Giorgi, quest'ultimo con risultati migliori. Con l'Entella e con la Pro Vercelli, infatti, nelle ultime due vittorie in casa delle tre finora conquistate, il centrocampista ascolano ha giocato da regista, pur non avendone le prerogative principali, e il Picchio ha vinto. Sarà dunque il caso che Aglietti, che sta già sperimentando questa soluzione, la veda ormai come scelta definitiva, vicino appunto a Bianchi che, ieri finchè ne ha potuto, ha dimostrato di essere elemento di valore. In trasferta, il team bianconero si esprime meglio perchè ha calciatori rapidi e brevilinei che negli spazi lasciati da squadre che fanno la partita, trovano la loro reale dimensione. Il giochino però funziona, come ieri, finchè non prendi gol. Perchè poi, prendendo gol, hai bisogno di giocare non più di rimessa ma di creare e costruire qualcosa per legittimare il pareggio e non affidarti a giocate sporadiche di Cacia, Orsolini o Favilli.  Massima fiducia ad Aglietti, il quale speriamo possa riavere a disposizione prima possibile il suo capitano e rimetterlo definitivamente al centro del progetto. 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 01 marzo 2017 alle 16:47
Autore: Manuel Fioravanti
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