Con la sesta doppietta stagionale messa a segno ieri, Daniele Cacia entra di diritto nella storia della serie B. E', infatti, a quota 120, il miglior marcatore in attività. Le statistiche segnano 119, tralasciando un gol realizzato contro l'Avellino ai play off l'anno scorso (anche quello di pregevole fattura), ma poco importa. Fossero solo i gol,e null'altro, non ci si sorprenderebbe più. Il discorso è più ampio. Il giocatore ammirato quest'anno al Del Duca è un giocatore che merita la serie A. L'ha solo sfiorata per un paio di volte avendo poca fortuna, ma ora la merita, perchè a 33 anni ha completato definitivamente una maturazione caratteriale che lo rende un leader in campo e fuori. Sta trascinando la squadra a suon di gol e prestazioni, e anche gol salvati (ieri e col Cagliari), ha guadagnato sul campo il rispetto di tutti i sostenitori e il timore degli avversari, che tremano quando in zona c'è il numero 21. Cacia per far bene deve sentirsi il protagonista. L'unica punta, l'unico terminale, il giocatore sul quale confluisce tutto il gioco della squadra. Questa redazione lo dice da qualche mese, lo dice dall'inizio. E i risultati, già intravisti in Ascoli-Perugia, si sono visti quando Mangia ha deciso di giocare in questa maniera .L'Ascoli è Cacia, specie in assenza di Giorgi. Ci suona strano ad esempio capire perchè il Carpi, tanto per fare un nome, giocando con lo stesso modulo e lo stesso sistema di gioco dell'Ascoli, possa avere in attacco Mbakogu o Mancosu che, con tutto il rispetto per loro, non valgono un unghia di Cacia, specie alla luce dell'ultima stagione.. Pazienza, l'Ascoli lo ha e se lo tiene ben stretto. Affinchè il bomber, squalificato a Novara, conduca la squadra alla salvezza e sia protagonista il prossimo anno. Devis Mangia ha sbagliato. O chi per lui. L'impostazione della partita è stata quella di lasciare il palleggio alla Salernitana anche in virtù di un centrocampo più tecnico di quello dell'Ascoli, che il palleggio se lo garantiva da solo. Ma i centrocampisti dell'Ascoli non hanno mai trovato le misure e i tempi giusti per accorciare. Correvano a vuoto, correvano male, correvano per nulla. Palla a Ronaldo o Moro e facevano quello che volevano, spesso lanciando sugli esterni, dove Nalini ha scherzato ripetutamente con Dimarco. Il tecnico non ha saputo trovare le contromisure e il terzino non ha saputo leggere mai bene le situazioni difensive. La partita è stata chiara, la Salernitana palleggiava nel breve coi due mediani e appena aveva campo libero, dopo aver saltato il pressing perennemente a vuoto dei nostri, lanciava sugli esterni. E i nostri due terzini hanno mostrato tutta la loro fragilità, dovuta all'inesperienza. Il mister , da noi spesso elogiato, ieri ha tenuto la squadra troppo bassa e specialmente nell'ultima mezzora ha fatto si che, con il cambio di Mengoni per Orsolini, la Salernitana continuasse a prendere campo e il Picchio non potesse più ripartire. Segnale di paura ai tuoi e di coraggio agli avversari. E, tieni che ti tieni, il gol prima o poi lo prendi. Pazienza. Con la sua proverbiale lucidità settimanale, speriamo che il mister prepari al meglio la gara col Novara, anzi, ne siamo certi. Non ci sarà Cacia, grave perdita, alleviata però dai rientri di Addae, Giorgi e Almici. Per la gara che deve fare l'Ascoli sabato, questi tre giocatori serviranno come il pane. Perchè Almici in fase difensiva è il difensore di fascia più affidabile, perchè Addae è uno dei migliori recuperatori di palla del campionato, e perchè Giorgi è Giorgi e non ha bisogno di aggettivi. Nessun dramma, si scatenerà ora il ballottaggio Petagna- Perez per sostituire il numero 21. Non fa più notizia la prestazione di Orsolini che, gol sbagliato a parte, ha ridicolizzato il terzino sinistro Franco, che, pur esperto, non ha saputo mai prenderlo nell'uno contro uno. L'assist per Cacia è una perla di forza, rabbia, qualità e concretezza. Il valore del giocatore schizzerà alle stelle, e sarà molto difficile trattenerlo nel lungo futuro, ne siamo certi. Tre battaglie da qua alla fine. Il Picchio le gioca chiamando 46 punti, una quota abbastanza tranquilla ma non tranquillissima, visti anche i numerosi diffidati e soprattutto il fatto che le prossime tre avversarie saranno in lotta per i rispettivi obiettivi. Guai a pensare al Livorno. L'Ascoli vada a Novara a giocare la sua partita con l'atteggiamento mentale giusto. Racimolare qualche punticino qua e la potrebbe essere sufficiente per coronare una stagione tribolata con un obiettivo comunque a portata di mano.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 01 maggio 2016 alle 11:55
Autore: Manuel Fioravanti
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