No. Non sono d'accordo. E non lo sarò mai. E nessuno mi farà cambiare idea. Mi rifiuto, parlando a titolo strettamente personale, di credere che il legame d'amore tra Luigi Giorgi e l' Ascoli possa terminare qui, quest'estate, quest'anno. Mi rifiuto perchè, certo dell'amore che Gigi sente e ha per questa maglia, questa piazza, questa città, per questo spogliatoio, non riesco a immaginare un Giorgi che, tornato due anni fa per chiudere qua la sua carriera, è di nuovo con le valigie in mano, messo alla porta per un mix di cose, una condizione troppo altalentante (innegabile) una piccola ingenuità con un selfie galeotto, un ingaggio giudicato esoso in base al numero di presenze dalla società....valutazioni tecniche legittime, valutazioni umane completamente sballate. Mi rifiuto di pensare a un Giorgi in uscita da Ascoli,e non solo per i due anni di contratto ancora in essere. Mi rifiuto, perchè Gigi Giorgi, proprio lui, l'uomo di Ancona, dovrebbe rappresentare il valore aggiunto, l'uomo in più , il giocatore che aggiunge quel qualcosa ma , attenzione, non esclusivamente sul piano tecnico, nel quale ha comunque dimostrato di poter ancora incidere in questi due anni. Pochi ricordano i 5 gol della tormentata stagione Petrone-Mangia- Beggi... i meravigliosi 5 assist di questa stagione, tormentata ma vissuta ugualmente da punto fermo. Ma non possiamo e non vogliamo fermarci al lato tecnico, c'è il lato umano, c'è l'importanza che riveste nel gruppo, c'è l'immagine che tutti i compagni hanno di lui, e nessuno può infangarla ed insabbiarla. Nessuno può rinnegare l'immagine di un calciatore che ha stracciato un ricco contratto in essere con l'Atalanta per tornare nella sua amata terra. Si, magari Gigi qualche peccatuccio l'ha commesso, qualche lato lo deve smussare, ma a questo deve pensare la società nella gestione....ma questo non basta per giustificare un suo addio. No, non basta e non basterà. Ed è per questo che chiediamo un dietrofront, è per questo che un ripensamento non è una brutta figura, presidente Bellini. Presidente, saremo sempre grati e riconoscenti a lei per aver salvato l'Ascoli dal baratro del campionato dei dilettanti e per aver fatto rinascere l' Ascoli e il calcio in città. Passi per Perez, per Cacia, per Bianchi....ma Gigi no. Gigi è uno di noi. Gigi ama l'Ascoli, è figlio di questa terra, e una terra non può rinnegarlo e disconoscerlo.E a un figlio, si perdona ogni peccato, lo si punisce, lo si sculaccia, ma non lo si caccia mai di casa. Io, fermamente, credo ancora a un lieto fine di questa favola. Dia ordine ai suoi addetti ai lavori di costruire una squadra all'altezza e che possa supportare Giorgi ma al tempo stesso anche fare a meno di lui quando lui non c'è . 

Sezione: Editoriale / Data: Ven 28 luglio 2017 alle 12:24
Autore: Manuel Fioravanti
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