Il pareggio maturato ieri al Bentegodi, il quarto consecutivo, ha sicuramente un sapore diverso rispetto ai precedenti, poichè ottenuto contro l'attuale terza forza del campionato. La squadra scesa in campo ieri a Verona, ha mostrato quelle caratteristiche tipiche del grande gruppo, organizzato, attento, concentrato e voglioso di portare a casa un risultato prezioso, che negli scontri diretti con le squadre di bassa classifica invischiate nella lotta per non retrocedere, si sono viste poco. Ciò su cui è interessante riflettere, però, è che ormai questo atteggiamento non è più una novità. Delle 8 sconfitte ottenute finora, ben 5 sono maturate contro squadre che occupano attualmente le ultime posizioni della classifica di Serie B, a cui vanno sommati i tanti pareggi che, come già detto, sanno più di "due punti persi" piuttosto che di uno guadagnato. Tralasciando l'aspetto puramente statistico, il problema si presenta soprattutto sul punto di vista del gioco e dell'organizzazione tattica. E' impossibile non notare il totale sgretolamento di fronte a dirette concorrenti in classifica, di prestazioni come quella di ieri a Verona, in cui i bianconeri sono riusciti a tenere testa ad un Hellas in versione killer con l'intervento di Marrone ai danni di Rosseti, inspiegabilmente graziato con un giallo dal direttore di gara Pillitteri e allo scoppiettante Lee, di gran lunga il migliore in campo dei suoi, che macchia la sua prestazione con un fallo da rosso gratuito ed evitabilissimo. L'idea pare quella di un'eccessiva sicurezza della truppa di Vivarini nel momento in cui si gioca contro avversari giudicati sulla carta più deboli, che si rispecchia anche nell'atteggiamento dei giocatori in campo, in particolar modo dei più talentuosi Ninkovic e Ciciretti, con il primo ampiamente rimproverato di eccessiva presunzione in determinate partite costate care e che in match sentiti e caldi come quello di ieri sera si esalta e risulta a tratti imprendibile per i giocatori avversari. Il punto del Bentegodi dimostra quello che ormai tutti hanno appurato, l'Ascoli può giocarsela con tutti, a viso aperto e senza timore. Sta all'Ascoli decidere quando e con chi.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 17 marzo 2019 alle 11:19
Autore: Giacinto Di Vardo
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