Raramente era capitato di vedere un Ascoli propositivo come quello visto nel primo tempo di sabato contro il Verona. Squadra corta, aggressiva e compatta, abile ad innescare in velocità gli esterni anche con il rilancio dei difensori verso Gatto ( a proposito, schierato a destra ha sfornato un assist), Lazzari e Orsolini. Aglietti, sul piano tattico, ha avuto le risposte che cercava, almeno per un tempo. La difesa a 4 ha subito nella ripresa, certo, con l'uomo in meno, mostrando però anche qualche lacuna di posizione che nella prima frazione, quando i riferimenti erano ancora costanti e puntuali, non aveva denotato. I due in mezzo, Bianchi e Addae, appaiono adatti a questo gioco. Non smetteremo mai di dirlo. Tommaso Bianchi è un giocatore determinante per l'Ascoli, ma deve essere totalmente liberato dai compiti di costruzione fantasiosa e limitarsi a quella geometrica. E in questo modulo è ben valorizzato.Perchè gioca alla De Rossi. Perchè non è obbligato a verticalizzare quando le squadre sono schierate ma solo quando c'è campo aperto dopo un recupero palla ( per assurdo, può farlo uno dei due centrali) ed è chiamato solo a smistare verso gli esterni che poi si giocano l'uno contro uno. E perchè insieme ad Addae, è un impenetrabile schermo verso la difesa. A proposito, Addae...già. Sempre lui. Quinta espulsione simile, plateale, identica, imperdonabile. Trasforma una gara da sette in una da tre, se non anche meno. E allora no, non è più possibile. Il ghanese non può essere più perdonato secondo molti. E anche Aglietti non l'ha presa bene, tanto che le sue dichiarazioni sono state forti al termine del match. Ma c'è anche da dire che se l'Ascoli vuole proporre questo schema, che può anche trasformarsi in un 4-4-2 o addirittura 4-2-4, è Addae l'unico giocatore in grado insieme appunto a Bianchi, a tenere in mano le redini del centrocampo, perchè con la sua corsa, la sua falcata, il suo fisico, copre tutto il campo. E protegge la difesa, limitandosi poi, come il suo compagno di reparto, alle giocate semplici di interdizione. E poi Cacia. Già, Cacia. Rimpianto per i guai fisici alla caviglia, pare sia pronto a rientrare. Sabato, sotto questo aspetto, è stato un segnale negativo il fatto che siano capitate tante occasioni, perchè vuol dire che la squadra ha prodotto ben oltre le sue aspettative, ma la poca qualità finale ha fatto si che tutto questo lavoro sia stato sprecato e vanificato. Dunque, Cacia. Terminale perfetto, con alle spalle tutta la squadra. Sia chiara una cosa : la salvezza dell'Ascoli passa principalmente attraverso i suoi gol. Non sulle individualità di Gatto e Orsolini, ne sulle giocate di Lazzari e Cassata. Ma dai suoi gol. Ragion per cui tutti, ma proprio tutti, devono rendersene conto. Dallo staff tecnico, che probabilmente lo saprà, ai compagni, all'ambiente e alla società. Se Cacia verrà messo in condizione di segnare, l'Ascoli potrà avere diverse chances di salvezza. Altrimenti, sarà un terno al lotto. Con che modulo ? Beh, appare talmente evidente che questa squadra può fare il 4-3-3 solo in caso di presenza dell'unica mezzala in grado di verticalizzare e appoggiare il centravanti, ovvero Giorgi. Immaginiamo che anche Aglietti lo abbia capito. 

Sezione: Editoriale / Data: Mar 18 ottobre 2016 alle 16:13
Autore: Manuel Fioravanti
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