Umberto Saba, nella poesia Goal, rappresentò perfettamente la figura del portiere, ultima difesa contro le offensive avversarie. Si sa, quello del portiere è un ruolo complicato, molto spesso bastardo. Troppo spesso la colpa di sconfitte e debacle è attribuita all'uomo con in guanti che, a differenza dei suoi compagni, non può essere soggetto ad errori. L'enorme responsabilità che il ruolo chiede aumenta, poi, se il portiere in questione si trova a dover difendere i pali di una storica realtà, come l'Ascoli, fresca di ritorno in Serie A dopo 13 anni. Ferdinando Coppola, però, sembra non aver subito la morsa della pressione, mostrando ottime prestazioni e mettendo le mani sulla salvezza che concluse quella magica annata della Serie A 2005/06.

Nato a Napoli nel giugno del 1978, il giovane Coppola para i suoi primi palloni vestendo la maglia azzurra. Il 16 Maggio 1998, a soli 20 anni, fa il suo esordio in Serie A e tra i professionisti, nella sfida tra Napoli e Bari ( 2 - 2 ) nell'ultima giornata di quella Serie A che i campani avevano già scoperto di dover abbandonare, dopo 33 anni, a causa di una retrocessione aritmetica maturata già un mese prima, con una sconfitta al Tardini contro il Parma. Quella che per il popolo partenopeo fu un giorno funesto, per Coppola valse invece una chiamata in Under 21 dal selezionatore Tardelli, rimasto positivamente colpito dal ragazzo a difesa della porta degli asinelli. L'anno seguente, in Serie B, Coppola non riuscì a ritagliarsi i giusti spazi, chiuso dall'esperto Taglialatela che concesse al suo vice solamente 2 presenze, nelle ultime due gare di campionato contro Verona ( sconfitta 1 - 0 ) e Cremonese ( vittoria 2 - 1 ). L'addio di Taglialatela e le opache prestazioni del suo successore, Alessio Banderi, portarono Coppola al ruolo di titolare degli azzurri nella stagione '99/00, che si concluse con la promozione in Massima Serie ottenuta alla penultima giornata, con una vittoria sul campo della Pistoiese. La stagione seguente vede l'arrivo del boemo Zeman sulla panchina napoletana che, sin dalla preparazione estiva, non vede di buon occhio l'estremo difensore campano. Malgrado i dubbi del tecnico ed il ritorno dal prestito alla Lazio di Mondini, Coppola parte da titolare non mostrando, però, quando ti buono fatto nel campionato precedente. Il 22 Ottobre, di fronte a 40mila spettatori, il Napoli cede il passo al Bologna con un umiliante 1 - 5, maturato davanti ad un San Paolo incredulo. 3 delle 5 reti siglate dagli emiliani nascono da enormi disattenzioni di Coppola che si rende colpevole dell'autorete di Baldini ( 0 - 2 ), del goal di Signori ( 1 - 4 ) e della rete di Cruz ( 1 - 5 ). Al termine della gara, sarà scaricato da mister e società e relegato in panchina. A gennaio 2001 il Napoli acquista Alberto Fontana e cede in prestito Coppola proprio a quel Bologna che gli era stato tanto fatale. Chiuso dalla presenza di Pagliuca, l'estremo difensore campano rimarrà 3 stagioni in Emilia senza mai disputare gare ufficiali. Rimasto svincolato, nell'estate 2003 arriva ad Ascoli ma, causa un infortunio durante il pre campionato, viene relegato in panchine e ceduto in prestito, a Gennaio, alla Reggina. L'anno seguente, terminata la parentesi calabra, torna nel Piceno, deciso a ritagliarsi una maglia da titolare. In quell'annata disputa 30 gare (28 + 2 play off) e guadagna la promozione, a tavolino, con i marchigiani, Confermato anche nella rosa del ritorno in Serie A, Coppola torna a far parlare di sè, questa volta positivamente, disputando tutte e 38 le gare stagionali del Picchio e mettendo in mostra il talento che anni prima aveva stregato Marco Tardelli. La chiamata del Milan ed il prestito a Piacenza portano Coppola ad afrontare, nel 2006, una nuova annata di Serie B. I lupi di Iachini giocano un calcio spettacolare ma, malgrado ciò, non riescono ad agguantare la promozione in Serie A a causa del quarto posto, a meno dieci dal Napoli terzo. Il 2007 vede Ferdinando passare a Bergamo, sponda Atalanta. Con gli orobici scenderà in campo tutte e 38 le partite, risultando decisivo in numerose di queste (in particolare nella gara contro il Milan, società detentrice del suo cartellino. In questo match, Coppola parerà un rigore ad Andrea Pirlo, al 90esimo, contribuendo in modo decisivo al conseguimento della vittoria Bergamasca a San Siro per 2 a 1). La stagione 2008 e quella 2009,coincidono con il ritorno in panchina, lasciando spazio alla giovane promessa Andrea Consigli. Termiata questa stagione, Coppola lascerà l'Atalanta dopo 3 anni e 68 presenze. Tornato in Serie B, a Siena, agli ordini di Antonio Conte, Coppola guadagna nuovamente il posto da titolare, aggiudicandosi, al termine della stagione, la terza promozione in Serie A della sua carriera. Tornato al Milan, i rossoneri lo girano in presito al Torino dove, dopo esser partito da titolare (esordio con i granata proprio al Del Duca, contro l'Ascoli) è costretto a chiudere anzitempo l'esperienza piemontese a causa di un infortunio riportato in allenamento. Di ritorno a Milano, per Coppola si chiudono definitivamente le porte di Milanello e, di conseguenza, a 35 anni, il portiere si accasa a Bologna, in Serie B. Il ritorno in Emilia, questa volta da protagonista, vedrà Coppola impegnato con regolarità e capace di guadagnarsi le lodi di tifosi ed addetti ai lavori. Al termine della stagione, il Bologna guadagna la Serie A e Coppolla collezione la sua quarta promozione in carriera. Dopo una breve esperienza a Verona, con l'Hellas, nel 2015 chiude la sua carriera agonistica, conservando un record di  promozioni ed un ricordo meravigliosi di quella Curva Sud che, tornata in Serie A, lo ha amato come i miti Brini, Pulici e Grassi

Sezione: Editoriale / Data: Gio 05 dicembre 2019 alle 13:54
Autore: Paride Paci
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