"Due indizi fanno una prova". Si è solito dire in ambito investigativo quando una successione di due eventi sospetti portano a pensare alla colpevolezza di un individuo. Sarà questo il caso dell'Ascoli Picchio, che si è visto squalificare per una condotta violenta con l'aggravante della recidiva il ghanese Addae, pur non prendendo cartellini gialli dal 12 marzo, e rossi dal 15 novembre per doppia ammonizione, per 3 giornate? Sarà questo il caso dell'Ascoli Picchio che alla vigilia di un match che potrebbe mettere una pietra tombale sul discorso retrocessione, vede squalificarsi il suo allenatore Mangia per aver bestemmiato? Lungi da noi sdoganare la blasfemia, che va condannata, ma ci è apparso sospetto questo caso di prova TV, giunta su segnalazione del procuratore federale alle 12:29 del 26 Aprile 2016 (come da dispositivo N°: 101 del giudice sportivo), quando nessuno dei giudici di gara ha ritenuto metterla a referto. Sorge spontaneo il dubbio, quando poi però lo stesso giudice sportivo, ritiene di usare la prova TV per assolvere la decisione dell'arbitro ("ricevuta dal Procuratore federale rituale e tempestiva segnalazione ,fax delle ore 12.46 odierne ex art. 35 1.3) CGS circa la condotta tenuta al 16° del secondo tempo dal calciatore Massimo Busellato (Soc.Ternana)[...].Le immagini televisive documentano che, nella circostanza segnalata,un calciatore bianco-nero, cercava di entrare in area di rigore maveniva contrastato nell’azione dal calciatore rosso-verde con il braccio destro portato all’altezza della spalla. L’antagonista cadeva dolorante al suolo. Nessun provvedimento disciplinare veniva adottato dall’Arbitro che, su richiesta di questo Ufficio, dichiarava (con mail delle ore 17.00) che l’episodio in questione era stato visto e valutato da lui. Il comportamento di Busellato è stato quindi “visto” dall’Arbitro e giudicato da un’ottimale posizione (come attestato dalle immagini televisive),con una valutazione comunque insindacabile nel merito da questo Giudice, rendendo in tal modo la segnalazione del Procuratore federale carente della condizione di ammissibilità.") perchè insindacabile, nonostante le immagini televisive, ma non ritiene più insindacabile il suo giudizio quando omette la blasfemia dell'allenatore bianconero. Non vogliamo entrare nelle beghe e nei cavilli della burocrazia calcistica italiana e ripetiamo che la balsfemia va condannata e sanzionata, magari anche con la prova TV,  con una pena pecuniaria, ma dobbiamo constatare che l'Ascoli Picchio sabato sarà senza il suo perno di centrocampo per colpa di una recidiva che nessuno conosce e senza mister per una bestemmia ritenuta talmente grave da necessitare di una prova TV che non viene mai usata e non è stata mai usata (ed il sospetto è che mai la si userà). Nessuna sanzione  invece per le innumerevoli bestemmie settimanali che gli spettatori ascoltano (Oddo, in Pescara – Ascoli per ricordarne una, oppure quella di Nainggolan in Roma – Milan, squalificato per un Vaffa, ma non per una blasfemia a due metri dal direttore di gara). Vorrà dire che l'Ascoli Picchio dovrà fare ricorso alla sua proverbiale forza che viene fuori sempre quando sente puzza di ingiustizia.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 27 aprile 2016 alle 09:18
Autore: Manuel Fioravanti
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