Sabato 26 Marzo 2016. L'Ascoli perde malamente in casa con il Vicenza per 2-1. Inutile la rete di Milanovic, la squadra bianconera gioca la peggior partita dell'era Mangia. L'allenatore sale prepotentemente sul banco degli imputati e viene messo in discussione dai vertici della società. Non da Marroccu però, responsabile del settore tecnico, che lo ha sempre difeso. Dopo una settimana difficilissima, con le voci di un esonero sempre più insistenti, il mister prepara alla grande la gara col Perugia e la porta a casa con una prestazione tatticamente perfetta. Da quel momento, il tecnico entra in silenzio stampa, non imposto dalla società e ne suggerito da qualcuno. La storia si ripete una settimana dopo. Contro la corazzata Cagliari, l'Ascoli soffre, butta il cuore oltre l'ostacolo e vince, avvicinando clamorosamente la salvezza. Ma il silenzio di Mangia non si interrompe. Troppo toccato dalle voci su di lui. Troppo provato ad ingoiare qualche critica di troppo. Direte voi : finchè porta bene , che faccia cosi! Ma quanto durerà il silenzio ? Fino a quando Mangia non si presenterà ai microfoni ? Fino a che punto il neo amministratore Cardinaletti riuscirà a dribblare le domande su di lui ? Di Devis Mangia, prima ancora che le doti tecniche, il pubblico ascolano ha saputo apprezzare la straordinaria professionalità, l'incredibile dedizione al lavoro, la protezione del gruppo sempre e comunque e, anche, le lucide disamine delle partite. Tutte doti umane che hanno fatto si che buona parte del pubblico apprezzasse alla grande un lavoro svolto in condizioni difficilissime, e che hanno aiutato a ricompattare l'ambiente dopo la spaccatura creata dalla precedente gestione-Petrone. Ed è per questo che crediamo che Devis Mangia debba tornare a presentarsi ai microfoni nel pre e nel post-gara. Non per parlare dei motivi che lo hanno spinto a queste due settimane di interminabile silenzio, quello potrà farlo a fine campionato, sperando di aver acquisito l'obiettivo per il quale tutti stanno lavorando. Basta che Mangia torni a fare ciò che faceva prima. Parlare del match, delle condizioni della squadra e dell'avversario. Basta poco. I tifosi lo meritano. E lui è apprezzato sul piano umano da tutto l'ambiente. 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 14 aprile 2016 alle 09:52
Autore: Manuel Fioravanti
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