Tutti sotto accusa. E senza alibi. ''A letto senza cena'', avrebbe detto un buon padre di famiglia al suo figliolo, dopo aver ottenuto il 5 in un compito in classe nel quale per tutta la settimana si era sentito dire che aveva le credenziali per prendere 8. L'Ascoli ha dilapidato, col Latina, in poco più di venti minuti un autentico patrimonio. Una pietra preziosa che, alle 16.15 di ieri, voleva dire una tranquilla posizione di metà classifica e la massima serenità e fiducia per affrontare l'Entella, e che alle 16.20 è divenuto un film horror dalle fattanze imbarazzanti e burrascose. Un esame di maturità steccato totalmente dalla squadra di Aglietti e da Aglietti stesso, perchè è ingiustificabile quanto accaduto ieri. E' inqualificabile che una squadra in vantaggio di due reti e due uomini, subisca un pareggio che resterà nella storia di questo campionato , sperando che non porterà a rimpiangere, nei mesi finali, questi due punti. E non ci sono scuse, perchè i ''se Gatto passava a Cacia'' o i ''se Cacia segnava il calcio di rigore'',o i ''se Lanni fosse stato più reattivo sul primo gol'' non ci azzeccano, per chi vi scrive, proprio nulla. E' questione di personalità, di qualità, di rabbia agonistica, quella stessa rabbia che ad Avellino a tratti la si era messa in campo e ieri è finita invece nel soffitto. Uno stop che ci sta se si tratta di una squadra giovane e quindi umorale, che va molto a sospiro di vento, ma che è ben accetta se, e solo se, servirà da lezione per il futuro. Squadra giovane, dicevamo. Ma di quale identità ? Aglietti ci dovrà far capire al più presto se l'Ascoli è quello delle prime giornate, che giocava bene ma era troppo leggero, o quello di metà campionato, in cui ha provato , anche con discreti risultati, a giocare più di rimessa. O addirittura quello delle ultime tre gare, in cui si va a fiammate nel contesto della stessa gara. L'assenza di Bianchi è un macigno, non ci sono dubbi ed è un alibi che il tecnico ha e avrà fino a quando il mediano ex Leeds non rientrerà( a proposito, quando rientrerà ?). Ma il continuo insistere su giocatori poco adatti alla bisogna come Jaadi o come poteva essere ieri Mignanelli, il persistere di cambi di modulo e di gioco, la confusione tattica che sta creando tanti equivoci, sta dando solo incertezze al team bianconero, che già di incertezze ne ha molte da parte sua, essendo, come detto, una squadra con molti giovani. Aglietti scelga la strada da intraprendere, ha la massima fiducia della società e degli addetti ai lavori, anche perchè in vista del mercato, il ds Giaretta deve sapere come muoversi e dove cercare i calciatori adeguati al credo dell'allenatore e quali cercare di piazzare in altre società. Già, il mercato. Mercato ormai alle porte, l'Ascoli deve arrivare a fare senz'altro almeno una mezza dozzina di punti, cercare di girare a 25 per mantenere una buona media. Punti da trovare, senza se e senza ma, con Entella (martedi in casa, nel recupero, l'occasione per rimediare a quanto accaduto ieri), con il Benevento, col Bari e con la Ternana. Ma poi , qualunque sia il punteggio dell'Ascoli il 30 dicembre dopo il match del Liberati, i rinforzi servono. Non fenomeni, non extraterrestri, ma ragazzi integri e che abbiano voglia di sposare un progetto serio e una realtà sana e solida come quella della società bianconera. Un difensore centrale, un centrocampista e un attaccante, sono ciò che servono per salvarsi senza patemi. Un terzino in luogo di Pecorini e un esterno in luogo dell'inutile Jaadi sono le necessità secondarie, il quid che arricchirebbe ancor di più la rosa. Giaretta scelga bene con il suo mister le caratteristiche dei ragazzi che servono, aggiunga quella qualità che lo stesso tecnico ha detto che manca. Perchè il campionato di serie B è una maratona interminabile, e Cacia non potrà sempre togliere le castagne dal fuoco, specie se gioca in condizioni precarie e fa gli straordinari come Aglietti gli sta chiedendo, vista la sua caviglia dolorante ormai da mesi...

Sezione: Editoriale / Data: Dom 11 dicembre 2016 alle 18:04
Autore: Manuel Fioravanti
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