l'Ascoli è sesto in classifica. Non male. 24 punti, frutto di 7 vittorie, 3 pareggi e 6 sconfitte. Un bottino tutto sommato gustoso, che permette ai ragazzi di Zanetti di guardare con giusta ambizione a quel secondo posto, occupato dal Frosinone, che dista solo due lunghezze. La classifica è corta, certo, ma quest'Ascoli non sembra, salvo cataclismi, una squadra destinata a lottare per il mantenimento della categoria, soprattutto perché, la categoria in questione, nel Piceno, la si vuole lasciare. Direzione? Serie A. I risultati ottenuti contro Spezia, Livorno, Cosenza, Juve Stabia, Salernitana, Trapani ed Entella dimostrano che, questo team, ha individualità e potenzialità superiori rispetto a tutte - o quasi tutte - le compagini posizionate nella parte destra della classifica. Il problema sorge, però, contro le dirette concorrenti alla promozione. Dei 24 punti ottenuti, infatti, solo 4 sono stati ottenuti con avversari di pari livello (Perugia - pareggio - e Cittadella - vittoria - ); le restanti sfide contro Pescara, Cremonese, Empoli, Chievo, Frosinone e Crotone hanno lasciato i bianconeri a bocca asciutta. Queste sconfitte devono far riflettere, sia per stabilire la vera dimensione della rosa, apparsa forte con le deboli e deboli con le forti - o pari livello - e, soprattutto, per capire come invertire la rotta qualora si dovesse affrontare la lotteria dei playoff. La gara contro il Pordenone, secondo in classifica ed in ottimo stato psico fisico, dev'essere il banco di prova definitivo, per cercare di cambiare questa tendenza e per ottenere, magari, qualche vittoria importante lontano dal Del Duca, altro handicap di una squadra si forte, ma ancora troppo schizofrenica nei risultati. 

Sezione: Focus / Data: Lun 16 dicembre 2019 alle 12:37
Autore: Paride Paci
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