L'Ascoli batte il Trapani per 3-1. Tutti contenti, tutti felici e tutti euforici per lo spettacolo messo in mostra da alcuni singoli (Scamacca e Da Cruz su tutti). Ma per i più pignoli, quelli che cercano il pelo nell'uovo ,(critica migliorativa, occhio a non scambiarla con quella pretestuosa) c'è ancora qualcosa che non va. E siamo strafelici che, tra questi, c'è il tecnico Paolo Zanetti. Il mister ha portato molte novità nel gioco bianconero rispetto all'anno scorso. Meno palleggio, più verticalità  più uscite palla al piede dei difensori, più iniziative delle mezzeali, meno dipendenza da Ninkovic e più centralità nel gioco da parte del regista (Petrucci in questo caso). Anche miglior disposizione tattica e predisposizione al sacrificio nella fase di non possesso. Ma non è riuscito ancora a correggere l'annosa questione che attanaglia l'Ascoli già dalla scorsa annata. Perchè quando la palla ce l'hanno gli altri, si soffre cosi tanto, specie sugli esterni ? Già, perchè se centralmente i pericoli causati dalla fisicità di Nzola col Trapani sarebbero potuti essere stati limitati dalla presenza di un pari fisico a lui che l'Ascoli non aveva perchè acciaccato (Brosco), nel gioco degli esterni il Picchio ha sofferto la miglior disposizione e la superiorità numerica causata dalle sovrapposizioni dei terzini del Trapani e dalle mezzeali a Ferretti e Jakimovsky. Il problema non si è proposto solo sabato, ma è dalla scorsa stagione che i bianconeri hanno questa problematica. Cambiano gli interpreti, si susseguono i terzini, ma i guai non si risolvono. Laverone, D'Elia, De Santis, Kupisz, Andreoni, Rubin e Pucino si sono alternati sulle fasce difensive ma tutti hanno patito il miglior piazzamento specie nelle squadre che giocano col 4-3-3 e la motivazione è presto scovata. Il modulo 4-3-1-2 potrebbe combattere questo problema solo con un maggior apporto dei due attaccanti alla fase difensiva del gioco sugli esterni. Perchè, specie appunto contro il 4-3-3, i terzini e le mezzeali si trovano spesso in inferiorità numerica contro terzini, mezzeali e attaccanti esterni avversari, una sorta di 3 contro 2 che, va da se, fa incontrare più di una difficoltà ai difendenti esterni ascolani. E non è certamente un problema di qualità dei giocatori. Perchè sul valore di Laverone, D'Elia, Andreoni e compagnia mettiamo la mano sul fuoco. Rubin stesso, che appena arrivò dal Foggia sembrava poter essere la panacea di ogni male sulla corsia mancina, ha trovato le stesse identiche difficoltà dopo un paio di partite. Non sono state infatti dimenticate le prove non certo brillanti del terzino lo scorso torneo contro Spezia e Cittadella. Perfino Pucino, ultimo arrivato e notoriamente molto più difensivo sia di Laverone che di Andreoni, ha fatto gran fatica nel contenere Jakimovsky, Cauz e Colpani, nonostante il grande aiuto di Gerbo. Si è infatti notato spesso che nella ripresa, Ardemagni si è schierato in fase difensiva quasi a fare l'esterno di sostanza a destra per riguadagnare equilibrio, lasciando andar Gerbo a pressare a tutto campo, in modo da riformare una linea difensiva compatta e di ritornare alla parità numerica. Ecco spiegata la motivazione del cambio di Scamacca invece del capitano, che si è appunto comportato da vero capitano. E allora,come risolvere il problema ? La soluzione Zanetti la saprà trovare di certo, abituando tutti gli attaccanti al sacrificio o pressando tutti in avanti o ricompattandosi tutti dietro quando la palla ce l'hanno gli altri. Anche lo stesso Ninkovic sabato per una volta è stato visto a rincorrere l'avversario per diversi metri e rubargli addirittura palla. Il tecnico potrebbe anche attingere a un altro elemento della rosa, che lo scorso anno è stato tatticamente a dir poco prezioso nel rincorrere tutti i difensori avversari che portavano palla , specialmente i terzini, per garantire un equilibrio importante : Beretta. Non è casuale infatti, che l'equilibrio che l'Ascoli aveva in quel periodo, prima dell'infortunio dello stesso attaccante, non lo ha più avuto per tutto l'anno. Ecco perchè Tesoro lo ritiene intoccabile. Altrimenti, visto il differente potenziale offensivo rispetto allo scorso anno, si dovrà badare a fare un gol più degli altri, con buona pace dei pignoli per eccellenza. Perchè è tutto vero : bel Trapani, bella squadra, bel pressing, bella organizzazione. Però in due partite l'Ascoli gli ha fatto cinque gol. E qualche merito lo dovrà pure avere. 

Sezione: Focus / Data: Lun 26 agosto 2019 alle 11:29
Autore: Manuel Fioravanti
vedi letture
Print