Il Pisa sta per tornare a casa anche se non sa ancora come la troverà. Dopo le prime due partite interne giocate in campo neutro, sabato con l’Ascoli si giocherà all’Arena Garibaldi, da valutare se a porte chiuse o no. Manca l’ufficialità e questo è un aspetto di cui tener di conto visti i guai e il caos che il calcio pisano sta vivendo negli ultimi tre mesi. Se non fosse che il via libera arriva direttamente dalla Lega B con una nota: «A seguito del provvedimento emesso in data odierna dal Prefetto di Firenze, con il quale viene stabilita l’indisponibilità dello stadio Castellani di Empoli per lo svolgimento delle gare interne della società Ac Pisa 1909, si informa che si stanno predisponendo gli atti propedeutici allo svolgimento di Pisa-Ascoli, presso lo stadio Arena Garibaldi-Romeo Anconetani con le limitazioni che verranno stabilite dalle Autorità competenti sul medesimo impianto».

TIFOSI O NO? Oggi la decisione ufficiale, dopo che in mattinata la Commissione di vigilanza e i vigili del fuoco avranno verificato le condizioni dell’impianto. Dal lato sportivo i lavori da fare sono minimi, dal potenziamento dell’illuminazione alla predisposizione delle panchine, e in 48 ore potrebbero essere terminati. La decisione più delicata è se far disputare la partita a porte chiuse (sarebbe la prima volta in 97 anni che il Pisa gioca all’Arena) oppure se garantire l’ingresso ai 2.707 abbonati. Quest’ultima ipotesi fino a ieri sembrava irrealizzabile. ma dopo l’apertura della Lega B le autorità ci stanno lavorando. Alla luce degli gli scontri di Empoli con i tifosi del Brescia che hanno portato a 92 Daspo nei confronti degli ultrà pisani, il prefetto Attilio Visconti infatti ha specificato che la gestione dell’ordine pubblico non va sottovalutata a prescindere se si apra l’Arena oppure venga negato l’accesso al pubblico.

IN CAMPO O NO? La situazione in casa Pisa rimane comunque molto calda dopo le dichiarazioni del dopopartita di Frosinone, che in un primo momento hanno fatto pensare a nuove dimissioni di Rino Gattuso: «Ho chiesto alla società di mettersi a un tavolo e parlare. Perché finché sono vivo io nello spogliatoio non ce li faccio entrare. Sento parlare di nuovi ingressi in società (il procuratore Claudio Anellucci come supervisore area tecnica, ndr) quando il mio staff da febbraio non prende i rimborsi spese e soprattutto ci sono persone senza contratto e i giocatori hanno pendenze da sistemare. Se si rovina il rapporto con i ragazzi non ha alcun senso continuare». Il riferimento è ai due-tre mesi senza stipendio di magazzinieri dipendenti della sede e alla mancata regolarizzazione oltre di alcuni elementi dello staff sanitario. Per quel che concerne i giocatori, la questione in parte riguarda le promesse fatte prima che a gennaio scorso entrasse in società la Britaly di Fabio Petroni. Gattuso però vuol rimanere e si sente più forte che mai con la squadra al terzo posto e con la miglior difesa del campionato: «Che faccio, dico ai miei ragazzi che vado a casa? E loro cosa fanno, vanno via poi». In realtà non è previsto nessun ammutinamento, il Pisa con l’Ascoli scenderà in campo. Anche le parole del capitano e pisano doc Daniele Mannini («Entro sabato devono dire di che morte si deve morire») vanno intese come una scossa alla società per uscire dall’impasse (nessun rappresentante a Pisa, lavori allo stadio ancora da fare, dipendenti da regolarizzare) per sostenere una squadra che sta sorprendendo tutti positivamente.

Sezione: Focus / Data: Gio 22 settembre 2016 alle 08:11 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione TuttoAscoliCalcio / Twitter: @TuttoAscoli
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