Cosa può essere successo nei quindici minuti tra il primo e il secondo tempo è difficile da capire. L’Ascoli si dimostra ancora una volta capace di ridare ossigeno alle squadre in crisi. Prima di ieri sera il Palermo arrivava da quattro partite da incubo in cui aveva conquistato appena un punto. Voci di esonero immediato per Tedino, spogliatoio spaccato e tensioni si sono spente in quei maledetti cento secondi. Ai 94 eroi che hanno attraversato mezza Italia per stare vicino ai bianconeri il Picchio ha ‘regalato’ un secondo tempo ai limiti dell’indecenza. Ed era difficile immaginarlo, soprattutto dopo i primi 45 minuti fatti di buon calcio e aggressività al punto giusto. Ma al rientro dagli spogliatoi si è visto un altro Ascoli, timido, arrendevole, mai in grado di reagire al doppio colpo inferto in appena cento secondi dai rosanero. La scusa dell’avversario non regge. A forza di dire che non sono in queste partite che l’Ascoli deve far punti il campionato sta finendo e la squadra di Cosmi è ancora al penultimo posto. Il fondo è vicino e ogni giornata che passa si scava sempre di più. Fa rabbia soprattutto dopo la bella prova di sabato contro il Cesena: ecco, quell’Ascoli visto pochi giorni fa è durato soltanto un tempo. Poi abbiamo rivisto la squadra che ha perso con Cittadella e Pro Vercelli: senza grinta, con poca voglia di lottare. O forse incapace di lottare. Per fortuna il calendario da adesso in poi è in discesa e sabato c’è già la possibilità di rialzarsi nello scontro diretto con la Salernitana. Ma serve voltare pagina, è un esame senza appello.

Sezione: Focus / Data: Mer 28 febbraio 2018 alle 15:30 / Fonte: Resto del Carlino
Autore: Redazione TuttoAscoliCalcio / Twitter: @TuttoAscoli
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