La sua Primavera era vincente con i vari Bellusci, Di Tacchio e altri ragazzi che sono poi emersi. Come la ricorda? Pirozzi ha risposto cosi al Corriere Adriatico:
«Di Tacchio è un classe 90, ora guida il centrocampo della Salernitana e si è disciplinato molto. Già allora si vedeva che aveva qualità e l'anno dopo l'Ascoli lo vendette alla Fiorentina per due milioni di euro. È un ottimo giocatore per la Serie B. Ricordo che aveva problema di peso e lo mettevo spesso sulla bilancia. Essendo un pugliese, è abituato alla buona cucina e per me cresceva troppo. Quella Primavera vinse il girone. Arrivammo anche ai quarti al torneo di Viareggio e ai quarti delle finali scudetto. Agli ottavi eliminammo l'Atalanta: 0-0 a Zingonia e 3-0 ad Ascoli. Ci qualificammo come una delle migliori otto squadre e poi fummo eliminati dall'Inter di Balotelli, Siligardi e Santon. Io, nel mio percorso bianconero, ho lavorato sulle teste dei ragazzi e sulla loro crescita individuale».
Ricorda quando spedì Di Tacchio a casa?
«Certo. Lo mandai per quindici giorni a casa perché aveva atteggiamenti da star. Tornò e si mise a disposizione del gruppo. Lo feci entrare nel secondo tempo contro il Catania e realizzò anche un gol. Venne ad abbracciarmi e mi ringraziò: aveva capito perché era stato sospeso».

Sezione: News / Data: Mar 16 luglio 2019 alle 17:00 / Fonte: Corriere Adriatico
Autore: Redazione TuttoAscoliCalcio / Twitter: @TuttoAscoli
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