Questa l'analisi del Resto del Carlino dopo il ko dell'Ascoli contro il Trapani:

CHARTER. Prendete Fabrizio Castori, per favore prendetelo due minuti. Fermate il charter del ritorno della squadra bianconera. Fate in modo che ci siano tutti, tutti, tutti quelli che hanno preso parte alla trasferta siciliana del Picchio. Chiudete le porte. Mettete il timer sul vostro telefono. Due minuti. Centoventi secondi. Fate parlare centoventi secondi Fabrizio Castori dell’Ascoli a chi oggi veste la maglia dell’Ascoli. Quelli che ha ridicolizzato in campo con la sua solita grinta in tuta in panchina. Ecco. Basterebbero due minuti di discorso di Fabrizio Castori, l’allenatore del Trapani, a Massimo Pulcinelli, a Paolo Zanetti, a Nahuel Valentini, ad Alberto Gerbo e, ovviamente, ad Alessio Da Cruz, per far capire loro che… non hanno ancora capito nulla. Sapranno di calcio, di business, di tattica, di professionismo (non tutti), ma non hanno capito ancora nulla dell’Ascoli e di Ascoli.

MANI. Avremmo un assist troppo importante arrivato dal cielo, da quella corsa mani in faccia per l’emozione sotto la curva della Juve con la maglia azzurra di Pietro Anastasi, in quel pomeriggio di gloria in cui un Campione d’Europa giocò per una “squadretta” con mentalità da provinciale andando a vincere a casa della Signora. No, quell’assist lo rifiutiamo per rispetto della memoria di un grande giocatore, della storia dell’Ascoli e di chi questa storia l’ha scritta in campo. Due minuti di Castori per capire che in questo modo il Picchio sta rinnegando la sua identità. Vedere perdere i bianconeri per supponenza, giocando in maniera individualista e anarchica, contro una squadra che invece ha saputo vestire i panni della provinciale che l’Ascoli dovrebbe avere ogni giorno della sua vita, è questa la vera notizia del giorno. E non è neanche uno scoop.

CRAVATTE. Che i responsabili di questa debacle siano soprattutto allenatore (in prima battuta), società e alcuni dei suoi giocatori è chiaro a tutti. E Zanetti è il primo ad essere consapevole delle sue carenze. Di questo bisogna dargli atto. Non ha mai risposto alle critiche con supponenza. Quella che invece ha la sua squadra. Attenzione: Ascoli e l’Ascoli hanno saputo anche leggere classifiche drammatiche e retrocedere. Sapendo distinguere il modo. Per vivere l’Ascoli sotto le Cento Torri servono grinta e umiltà. Voce rotta e scarpe sporche. Mani piegate dalla fatica e occhi stanchi. Scienziati, cravatte, Palloni d’Oro e fenomeni non sono per noi. Fate parlare due minuti, solo due minuti, Fabrizio Castori dell’Ascoli Calcio. Solo due minuti…

Sezione: News / Data: Sab 18 gennaio 2020 alle 22:18 / Fonte: Resto del Carlino
Autore: Redazione TuttoAscoliCalcio / Twitter: @TuttoAscoli
vedi letture
Print