Queste le parole di Paolo Zanetti alla vigilia della partita contro il Cittadella: "Spero che i miei giocatori siano abbastanza incazzati, servirà avere questo atteggiamento per avere la meglio contro il Cittadella".

Ascoli con tante assenze domani: "Qualche scelte è abbastanza obbligata. Possiamo dare continuità di formazione in tanti ruoli, chiaramente gli uomini per rimpiazzare quelli che non abbiamo ci sono. In panchina avremo meno armi, ma questo non mi preoccupa. Abbiamo armi sufficienti per poter giocare una grande partita".

Padoin può essere utilizzato a destra come ad Empoli: "Assolutamente si"

Una partita che vale tanto: "Si, vincere è uno spartiacque del campionato. E' importante vincere contro le dirette concorrenti. Il Cittadella è un esempio di proggettualità, con giocatori che hanno fame e corsa, unita ad una buona qualità. E' giusto che il Cittadella sia in alto, probabilmente dobbiamo imparare qualcosina da loro. A livello tenico siamo una buona squadra, ma a livello di carattere, cattiveria, spirito di sacrificio abbiamo ampi margini di miglioramento. Il Cittadella fa punti pur non avendo fenomeni per la categoria. Dobbiamo pareggiare questo aspetto per metterli in difficoltà. Non facciamo calcoli, il nostro obiettivo è sempre la vittoria, soprattutto in casa".

Partita importante anche nel ricordo di Rozzi: "I giocatori non lo sanno dei calzini rossi perchè sono giovani, ma domani gliene parlerò. Ma è un mito, è giusto che impariamo un pò di storia, può darci stimoli in più oltre a quelli che abbiamo. E' bello regalare una giornata felice ai nostri tifosi che ci hanno sempre spinto, anche nei momenti di difficoltà. Il discorso di Costantino Rozzi è un ulteriore spinta per una bella giornata".

Quanto è difficile arrivare ad obiettivi come quelli centrati dall'Atalanta: "Il saper progettare è quello che alla fine porta ad avere un gruppo che nel tempo ti possa portare in alto. L'Atalanta è partita dalla B, si è evoluta con un progetto tecnico e una società importante come Percassi. Una città come Bergamo può essere come Ascoli, ma si può arrivare a grandi traguardi.  Credo che si inizia dalle fondamenta, avendo un pò di pazienza, ma l'obiettivo è quello di costruire qualcosa a lungo termine. In questo abbiamo un presidente  perfetto, sta lavorando sulle infrastrutture, qui ci sono le basi per una grande futuro, noi siamo tutti ospiti, siamo legati ai risultati, quello che conta è il futuro e Pulcinelli sta mettendo le basi per una futuro importante".

Sulla scelta del modulo: "Fa parte della strategia, noi in questo momento abbiamo trovato due moduli sui quali la squadra può contare ed esprimersi bene. Credo possa essere per noi un'arma anche a gara in corso, è una cosa che va sfruttata".

A parte il Benevento non è emerso nessuno, l'Ascoli ha le stesse possibilità della altre per emergere: "E' normale che noi lavoriamo sempre per il massimo. Il nostro obiettivo sono i playoff ed è anche quello che noi abbiamo dimostrato di lottare. Ma in mezzo c'è il mercato e tante partite da giocare. Quando arriveremo a capire che ce la possiamo giocare per il secondo posto, allora avremo quella consapevolezza che ancora ci manca. Le potenzialità e capacità ci sono, ma non stiamo facendo punti per dettagli. L'unica partita che abbiamo steccato è a Crotone e per colpa mia. La squadra ha ancora margine, può crescere, deve limare tante cose anche a livello di mercato, però è una questione più mentale che tecnica. Per questo sono molto arrabbiato per le ultime due partite. Il risultato sposta le dinamiche e i pensieri, io ragiono più per le prestazione e noi possiamo stare in alto. Ma dobbiamo avere continuità, cosa che non hanno nemmeno le altre, ciò significa che il campionato è molto equilibrato. Ora dobbiamo dimostrare chi siamo sul campo".

Perchè c'è tanta differenza in casa e in trasferta: "Non è facile dirlo, credo che sia una questione mentale. Fuori casa ci è mancato spesso il dettaglio, la paura di prendere gol. In casa nei dettagli stiamo attenti e facciamo di tutto per non perdere, mettendo rabbia agonistica, spesso non c'è stata fuori casa. Io la vedo sotto il profilo della mentalità, è li il cambio di rotta. Abbiamo le capacità di far male fuori casa,  ma poi situazione create, ci hanno penalizzato. Fuori casa dobbiamo mettere ulteriore spirito. Il salto deve essere li: in casa il Del Duca dev'essere un fortino, fuori non dobbiamo perderci. E' un problema psicologico che la squadra deve superare".

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 13 dicembre 2019 alle 13:20
Autore: Redazione TuttoAscoliCalcio / Twitter: @TuttoAscoli
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