Bepi Pillon è un doppio ex. Il mister Veneto ha, infatti, da pochi mesi concluso la sua esperienza alla guida del Pescara, terminata con un 5° posto (sul campo - 4° dopo l'esclusione del Palermo) ed una semifinale playoff, persa, contro il Verona. Bepi Pillon però è stato anche il mister dei DIABOLICI e di quell'Ascoli che centrò una Serie B che mancava da troppo, mantenendola anche la stagione seguente. Il suo ritorno nelle Marche, nella stagione 2009-10, coincise con una nuova "impresa" sportiva, che vide l'Ascoli targata "Bepi" salvarsi con tre giornate d'anticipo e centrare il nono posto, dopo un inizio da horror.

Oggi, mister Pillon, ha risposto ad alcune nostre domande sul suo passato da doppio ex e sul suo punto di vista riguardo al match di domenica.

Mister buonasera. Le chiedo, innanzitutto, da doppio ex della partita, che gara si aspetta domenica sera, tra Ascoli e Pescara?

Sarà una partita difficile per entrambe le squadre. Sia l'Ascoli che il Pescara vengono da due sconfitte, contro Cremonese e Crotone, ed entrambe vorranno fare il massimo per vincere. E' un derby e, come tutti i derby, sarà uno scontro complicato, determinato dagli episodi che, in queste gare combattute, fanno la differenza

Lei lo scorso anno ha guidato ottimamente il Pescara, fino ad una semifinale playoff. Come mai, poi, le strade si sono divise? 

Diversità di visioni, semplicemente. Nel calcio capita di separarsi e con il Pescara ci siamo salutati amichevolmente. Nel nostro mondo capita che un'esperienza possa chiudersi ma io ho un ottimo ricordo dei tifosi Pescaresi e della mia esperienza in Abruzzo.

Ha lasciato la panchina a Zauri, tecnico della primavera. Come lo giudica e come giudica mister Zanetti?

Due tecnici giovani. Zauri era con noi lo scorso anno, ragazzo determinato e molto preparato. Lo stesso vale per Zanetti, Non ho avuto modo di affrontarlo e non lo conosco come allenatore ma vedo il suo Ascoli ben messo in campo e con un'identità forte che, malgrado la sconfitta di lunedì, ha permesso ai bianconeri di iniziare al meglio questo campionato. Credo che entrambi siano Allenatori di prospettiva.

Lei, ad Ascoli, ha indubbiamente lasciato il segno. Che ricordi ha, di Ascoli, e delle due stagioni e mezza passate in bianconero?

La prima esperienza fu meravigliosa. Ricordo che arrivai ed il Presidente Benigni mi disse subito che era fondamentale vincere il Campionato, soprattutto perché i playoff avevano portato male negli anni passati. C'era stato chiesto di vincere e noi vincemmo, arrivammo primi e, l'anno seguente mantenemmo la categoria. Poi, come detto in precedenza riguardo il Pescara, anche ad Ascoli le nostre strade si separarono molto serenamente ed io tornai 7 anni dopo con la squadra terzultima. Anche lì riuscimmo a riportare in carreggiata la situazione, chiudendo la stagione al nono posto. Ho, in generale, degli ottimi ricordi di Ascoli e dei tifosi Ascolani con la quale o sempre avuto un ottimo rapporto. 

Tra tutti i calciatori allenati nelle Marche, spicca il nome di Andrea Barzagli, giocatore che lei ha lanciato proprio in quell'Ascoli dei Diabolici.

Lo avevo avuto a Pistoia, spostandolo in difesa dal ruolo di centrocampista centrale. L'anno dopo me lo portai ad Ascoli e dimostrò ancora una volta le sue capacità. Ricordo che, al Chievo, il direttore Sartori mi parlò della necessità di prendere un quinto difensore ed io, subito, nominai Barzagli, facendo notare al ds che, da quinto, il ragazzo avrebbe scalato le gerarchie. A Verona e poi in tutta la sua carriera, Andrea ha dimostrato il suo valore.

Un'ultimo accenno al match di domenica. Se la sente di fare un pronostico?

I pronostici sono difficili, perché è un derby e perché, solitamente, non li indovino (ride). E', come detto, una gara complicata, potrebbe scapparci il pareggio.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 03 ottobre 2019 alle 17:57
Autore: Paride Paci
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