«Io non sono ascolano, ma dopo un anno e mezzo è come se fossi nato qui - afferma il patron Massimo Pulcinelli - non c'è giorno che passa che non pensi all' Ascoli calcio, a questo progetto e a questa città».
Programmare significa anche avere il tempo di poter lavorare con serenità, senza pressioni esterne questo vale per la società e per l'ambito tecnico, le due cose vanno di pari passo. Il passato insegna, se torniamo a ritroso nel tempo anche Marco Giampaolo all'inizio della sua avventura nell'Ascoli nella stagione 2004-2005 trovò le sue difficoltà e subì le prime critiche, ma fu lasciato saldamente al suo posto, anche lui aveva 36 anni, gli stessi di Zanetti. 

Giampaolo iniziò a sentire la fiducia intorno a se e da li l'Ascoli iniziò la grande rincorsa verso la serie A. «Zanetti è e sarà il nostro allenatore». Parole del patron Pulcinelli, uno che va dritto per la sua strada. Ha voluto un allenatore giovane che possa crescere insieme al suo Ascoli. Ecco crescere insieme a livello societario, coinvolgendo gli imprenditori della zona, e sul campo, ma per crescere serve non avere fretta. L'obiettivo playoff è ancora raggiungibile, è li dietro l'angolo basta solo afferrarlo con la vittoria sul Cosenza, domenica Del Duca. Per vincere serve anche uno stadio pieno e che dia calore ai giocatori in campo. Giocatori che dovranno comunque fare la loro parte in campo.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Lun 18 novembre 2019 alle 13:00 / Fonte: Corriere Adriatico
Autore: Redazione TuttoAscoliCalcio / Twitter: @TuttoAscoli
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