Il Foggia si conferma squadra da trasferta: batte l’Ascoli e lo spedisce da solo all’ultimo posto. I tifosi non hanno gradito: hanno chiamato a rapporto sotto la curva la squadra al fischio finale e hanno contestato la società, in particolare il direttore generale Cardinaletti. Se sul campo il Foggia ha meritatamente vinto, è finita in parità la splendida sfida sugli spalti fra le tifoserie, con gli oltre tremila foggiani che hanno reso omaggio sia alle vittime del crollo dell’11 novembre 1999, quando a Foggia morirono 67 persone (alle quali la squadra ha dedicato la vittoria), sia ai deceduti nel terremoto del Piceno.

OPPOSTI Il Foggia ha saputo approfittare delle pesanti assenze dell’Ascoli (Favilli con l’Under 21, infortunati Mignanelli, BuzzegoliePadella). Al momento Rosseti, al centro dell’attacco, non «pesa» come Favilli, soprattutto se ai fianchi ha due giocatori come Lores e Clemenza impegnati più a specchiarsi col pallone fra i piedi che a concretizzare. Stroppa, invece, aveva recuperato tutti e ha schiarato in attacco Mazzeo, con NicastroeBeretta. Avvio aggressivo del Foggia e pronto Lanni su Mazzeo e Deli che già al 6’si fa male e lascia il posto a Fedele. Succede tutto nella ripresa. Prima la traversa di Beretta (16’) con Lanni fuori dai pali e quindi il gol al 21’ di Camporese che su angolo di Vacca ha tutto il tempo di stoppare palla, controllare, prendere la mira e segnare nell’immobile difesa ascolana. Dopo un’occasione sprecata da D’Urso (28’), al 39’ l’ex Chiricò che si libera facilmente di De Santis e di sinistro fa 2-0. «La classifica migliora, ma è bugiarda rispetto a quello che meriteremmo», dice Stroppa. In difficoltà Maresca: «Ci sentiamo tutti sotto esame, ma non è tutto da buttare»

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Lun 13 novembre 2017 alle 12:30
Autore: Redazione TuttoAscoliCalcio / Twitter: @TuttoAscoli
vedi letture
Print