Tre anni in cui è successo praticamente di tutto. Prese la Lega Pro alla fine del 2015 da una discussa gestione commissariale e al termine di una lunga battaglia per andare al voto. Lo stesso percorso ha ripetuto in questi mesi, con medesima ostinazione, per scalareivertici della Figc. Lunedì mattina – probabilmente anche alla presenza del numero uno della Fifa Gianni Infantino e del presidente del Coni Giovanni Malagò – il voto dei 274 delegati lo incoronerà presidente federale, forse già al secondo scrutinio. Ieri Gabriele Gravina ha presentato ufficialmente le sue dimissioni al Direttivo della Lega Pro. «È un atto di correttezza, così si garantisce il percorso di continuità al lavoro della Lega», ha dichiarato. L’assemblea elettiva è stata fissata al 6 novembre, probabilissimo candidato alla sua successione è l’attuale segretario generale Francesco Ghirelli, il dirigente di lungo corso con cui Gravina ha condiviso gran parte della sua gestione e delle strategie per puntare alla presidenza federale. Vediamo se avrà avversari, il termine perla presentazione delle candidature scade il 26 ottobre.

CONSENSO LARGO Cinque giorni all’assemblea federale, con i voti di Lega Pro, Lnd, Aia, Aiac e buona parte della Lega A, Gravina è sicuro di avere i numeri per passare al secondo scrutinio (66%), sta lavorando per riuscire nell’impresa di passare alla prima tornata (75%), ma dovrebbe prendere qua e là anche in Serie B e tra i Calciatori. La prima, al momento, è piuttosto fredda. «Auspicavamo un candidato espressione della Serie A. Ci sono temi su cui volevamo portare un contributo e che non abbiamo trovato nel programma di Gravina – ha dichiarato ieri il presidente Mauro Balata –. Gli chiederò di venire venerdì in assemblea, a spiegarci il programma, e se vuole manifestare la disponibilità concreta a fare le cose non in tempi biblici. Ci farebbe piacere se Gravina prendesse sulle spalle anche le problematiche della Serie Bele realizzasse». Fiducia condizionata, dunque. Mentre sull’altro fronte il dialogo si è interrotto. «E non mi sforzerò più di tanto a convincere Tommasi – ha precisato Gravina –. Lui sa che c’è un’esigenza di riforma del calcio italiano: se vuole aderire, lo faccia»

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Mer 17 ottobre 2018 alle 09:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione TuttoAscoliCalcio / Twitter: @TuttoAscoli
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