L’Ascoli festeggia i 120 anni di storia ma il Padova, invece che presentarsi con un regalo, si porta a casa tre punti che valgono oro dopa la tribolata settimana che ha visto il cambio in panchina fra Bisoli e Foscarini. Il 3­2 finale punisce eccessivamente l’Ascoli che ha avuto la sfortuna di imbattersi in un pomeriggio da supereroe del giovanissimo portiere Perisan, autore di interventi di grande rilievo. Ma gli uomini di Vivarini devono fare anche mea culpa per il crollo psicologico avuto quando al 26’ del primo tempo Bonazzoli ha pareggiato la rete che Ngombo aveva segnato al 15’ appoggiando in rete di piatto sinistro. L’attaccante del Padova ha segnato mentre a terra c’erano Addae e Laverone e questo ai bianconeri non è piaciuto e nel proseguo del tempo hanno sprecato più energie a battibeccare con l’arbitro Ros che a riprendere in mano una partita che sembrava in loro pugno. Foscarini spegne le polemiche. «Talvolta capita, ma non spetta a chi gioca interrompere la partita, ce lo ripetono continuamente; deve farlo l’arbitro che ha visto e valutato bene l’azione, coi due giocatori dell’Ascoli che si sono scontrati fra loro». L’episodio ha condizionato la gara dell’Ascoli che, innervosendosi oltremodo, ha difettato di personalità, arma importante nelle precedenti vittorie con Verona e Benevento. «Da quel momento abbiamo perso attenzione, ma la sconfitta è immeritata», replica Vivarini. Di fatto il pareggio di testa di Bonazzoli, al cospetto di un Perucchini molto incerto a difendere la propria area, ha dato vela alla squadra ospite più incisiva sugli esterni con Broh e Mazzocco pronti a guadagnare metri e tenere bassi gli avversari, quasi mai pronti a salire per la sovrapposizione.

LA PARTITA GIRA La ripresa è stata scoppiettante. A cavallo del quarto d’ora la cosiddetta dura legge del gol ha fatto girare la partita a favore del Padova. Pescato solo soletto in area, Beretta ha messo clamorosamente alto di interno destro; sul rovesciamento di fronte è stato invece letale il colpo di testa di Capello, tuffatosi sul cross tagliente di Broh. Perisan ha poi dato sfoggio delle sue doti opponendosi a Laverone, ma soprattutto mandando ad impattare la traversa un calcio di punizione che Ninkovic al 27’ ha indirizzato verso l’incrocio dei pali. Al 31’ ha fermato in uscita il rientrante Ardemagni. Dalla parte opposta invece ancora un’incertezza di Perucchini ha dato il via libera al terzo gol patavino firmato da Mazzocco. Perisan ha parato ancora su Frattesi prima di capitolare per la seconda volta su un colpo di testa di Brosco (37’). Ma il Padova non ha poi faticato a mantenere il vantaggio.

CARLETTO E GLI ALTRI Alla festa per i 120 anni, c’erano tanti ex bianconeri fra i quali Carletto Mazzone, letteralmente osannato dai tifosi. Con lui, fra gli altri, Giordano, Moro, Lorieri, Scorsa. L’Ascoli è sceso in campo con una maglia commemorativa in stile retrò.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Dom 11 novembre 2018 alle 09:02 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione TuttoAscoliCalcio / Twitter: @TuttoAscoli
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