La dichiarazione di «improcedibilità» pronunciata dal Consiglio di Stato due giorni fa ha chiuso una pagina nerissima, la guerra di ricorsi scatenata dal cambio del format della B. «È durata un’eternità, la più incomprensibile e fratricida di tutte le controversie che abbiano mai coinvolto il calcio italiano, per giunta in regime di commissariamento—racconta l’avvocato Mattia Grassani, tra i massimi esperti di diritto sportivo — Il “caso Catania” del 2003 con la B da 20 a 24 squadre, Calciopoli del 2006 con la retrocessione della Juventus e le altre big penalizzate, “Last bet”, “Dirty soccer”, “I treni del gol” e altri noti procedimenti vissero, a loro modo, percorsi più lineari e comprensibili. Dal 17 luglio scorso, quando il ricorso del Novara contro i criteri di ripescaggio stabiliti dalla Figc è stato accolto, abbiamo assistito ad oltre 40 pronunciamenti degli organi di giustizia, sportiva e statuale. Hanno sfornato senza soluzione di continuità decisioni, decreti presidenziali, ordinanze collegiali, provvedimenti cautelari e sentenze senza fare chiarezza e senza deflazionare la crescente conflittualità. Affermando, nei casi estremi, addirittura l’esatto contrario di quello che era stato sancito pochi giorni prima sulla identica questione».

TUTTI AL TAR Un viaggio sulle montagne russe che ha spiazzato milioni di appassionati. «Il tifoso è ormai diventato un giurista allenatissimo e più padrone dei Tribunali che delle tribune degli stadi. Cosa può aver capito l’opinione pubblica? — chiediamo a Grassani — Poco o nulla, se non che il sistema ha perso il controllo del gioco più bello del mondo, generando un mostro a più teste, nemmeno sappiamo quante. Tanto che, come nel 2003, è stato necessario un decreto legge, il c.d. decreto Salvini, con il famoso articolo 41, per cercare di far ripartire il calcio. Tutti al Tar in materia di ammissione ed esclusione dei club dai tornei professionistici, d’accordo, ma per quelle società che hanno aspettato, o dovuto aspettare, sino a fine ottobre prima di giocare e si trovano in gravissimo ritardo rispetto alle concorrenti?». Il pensiero va innanzitutto all’Entella. «Finita in un tritacarne giudiziario da far venire l’emicrania permanente anche al più ferrato degli avvocati».

QUANTI DANNI Enormi, incalcolabili. «In particolare per tifosi e presidenti, oltre che per la Federazione stessa». Chi li risarcirà? «Con riferimento ai primi, temo nessuno, per quanto riguarda i secondi occorrerà attendere che si concluda il lungo — come se non bastasse il tempo già trascorso — iter in sede amministrativa. Parliamo di anni, anche se la strada appare davvero irta di ostacoli e difficoltà rispetto alle aspettative delle persone offese».

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Dom 18 novembre 2018 alle 10:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione TuttoAscoliCalcio / Twitter: @TuttoAscoli
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