Tra le rue del Regno, lungo le vie dei borghi del popolo piceno, dai Sibillini ai Monti della Laga, giù per i calanchi e per i torrenti, forte rimbomba il grido di battaglia dei mille. Quella folata di vento che alza la polvere tra i contendenti, quel fischio d’inizio, che scuote il petto, e brucia adrenalina nel corpo, che divampa negli occhi. Stringi le mani, gonfi il petto, esplodi nel coro.
Ascoli mare o per le strade dissestate di provincia, sciarpe fuori dal finestrino e le aste dei vessilli bianconeri tra i sedili a tener bada gli indomiti passeggeri. E poi giù per l’A14. La distanza è breve: casello pesciaro-casello gitano. Pochi euro, mille peccati (alias restringimenti). L’esercito piceno sarà serrato fin dall’inizio. Non pretendevamo il cocktail di benvenuto alla pineta, ma almeno un parcheggio adeguato e capiente, si. Evidentemente nel 2020, c’è ancora chi investe nei Luna Park (si fa ironia).
Il derby dell’Adriatico prevede un duello dove ci si gioca molto. Entrambe le squadre vedono le fiamme rosse sotto di loro. Entrambe hanno già vissuto stralci di contestazioni, cambi di allenatori, e periodi di sfiducia. Probabilmente l’Ascoli arriva più carica, vista la virulenta sosta forzata, ma è pur vero che il Pescara non può sbagliare. Forse, il declino precoce del Picchio in questo torneo è cominciato proprio in virtù dell’analoga partita d’andata, quando in terra picena i delfini vinsero per due reti a zero. Quella partita ha dato una scossa negativa all’entusiasmo che si era creato da agosto ad Ascoli, ha dato quello schiaffo morale alle tante aspettative che erano nate. Da quella partita in poi è stata un’altalena, con pochi voli e tante cadute.
È da questa battaglia ormai alle porte che bisogna tornare a vivere di vittorie e ambizioni. Perché in questo mondo chi non osa, non solo non vince, ma rischia di sprofondare. L’avversario viene da 3 sconfitte, facciamo in modo che l’abisso lo risucchi, perché mai come ora: mors tua vita mea.

Sezione: Copertina / Data: Sab 29 febbraio 2020 alle 20:18
Autore: Massimo Virgili
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