"L'Ascoli è come una malattia, quando ti si attacca non ti lascia più". E’ forse questo l’aforisma perfetto e intramontabile che descrive al meglio la passione per il nostro Ascoli Calcio. Non a caso pronunciato dal tifoso numero uno, che per gli ascolani ha la stessa fama di Cesare per i romani. A dicembre le celebri frasi di Rozzi, brillano come le luci in Piazza del Popolo, splendono come il suo ricordo, ormai 25 anni or sono dalla sua scomparsa.

Eh già, è una malattia, perché quando vinci, ti porta a quell’estasi incontrollata, a quello stato febbrile, che è felicità pura. È estasi, ma roba buona. È una malattia, perché quando pareggi, si piomba in quello stato catatonico semi depressivo. Un po' come mangiare un’oliva ripiena di pesce. È una fottuta malattia quando perdi, quella da visita dal dottore prima dell’intervento chirurgico. Ti dicono che non c’è medicina, se non quella della partita successiva. Fino a quel giorno la malattia continua con alti e bassi, ma persiste. Dopo la partita successiva, si capirà se è da intervento chirurgico o si può tornare a sorridere e a mangiare tranquillamente senza che la cena ti rimanga sullo stomaco.

È già. La partita successiva! Ascoli-Pisa. Il giorno di Santo Stefano. Ah ma allora, Natale stavolta diventa vigilia. Si, proprio la vigilia di Ascoli-Pisa. Quest’anno per il tifo ascolano funziona così. Prima di comprare il calendario nuovo, aggiorniamo quello vecchio.

La squadra di quest’anno ha mostrato che ogni volta ci fosse da fare il salto di qualità, partecipa invece al teatro degli orrori. Si è ammalata pure la squadra! A Pordenone, semplicemente inguardabili. Per tecnica, per scelte tecniche, per mentalità e cattiveria. 5 punti in trasferta, è un trend da riserve del Livorno, è da malati terminali per intenderci. I giocatori ci sono, con i loro caratteri (a tratti orribili), ma il gioco no, la squadra no.

Sotto l’albero di Natale, ci aspettavamo tutti qualche dolce in più, invece c’è solo tanta amarezza. C’è un solo regalo, una sola medicina per non farci andare di traverso Santo Stefano e la fine dell’anno. Vincere col Pisa. Vincere col Pisa, vincere col Pisa.

E allora questo è l’augurio di Buon Natale a tutto il Popolo Bianconero e Piceno:

“La memoria del cuore elimina i brutti ricordi e magnifica quelli belli, e grazie a tale artificio riusciamo a tollerare il passato”.

(Gabriel Garcia Marquez, L’amore ai tempi del colera) – eh già, l’amore bianconero ai tempi delle sconfitte!

Sezione: Copertina / Data: Lun 23 dicembre 2019 alle 18:00
Autore: Massimo Virgili
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