Un anno fa di questi tempi componevamo uno dei più bei mosaici del Piceno. 8000 spettatori in un freddo Del Duca a ricordare che – Ascoli Patria Nostra. Con tanto di vittoria sul Pisa, e gioia che splendeva in alta classifica. Ma si sa che la vita è un elettrocardiogramma di eventi ed emozioni, che ti fanno volare e ti atterranno l’istante dopo. L’anno scorso era cosi, quest’anno purtroppo è cosà, e l’anno prossimo … speriamo meglio di ieri e di oggi.

Penultimi in classifica fa dolore, anche dopo una bella vittoria. Ma questo dolore, è velato di un Sottil piacere. Nelle ultime settimane ci eravamo rasseganti alla noia di vedere un Picchio mai cosi insignificante. E la noia per certi aspetti è più crudele del dolore. Ti porta a quella morte mentale, che se anche sei in vita, ti inchioda ad esser zombie.

Pulcinelli proclamava una scossa. Quella scossa che avesse come unico scopo riaccendere il desiderio, la voglia, il volere andare avanti in un gruppo di calciatori smarriti in tutti i sensi. E ieri quella scossa si è paventata. Figlia di una conferenza stampa alla vigilia, condita di accenti campani e piemontesi, che hanno innescato una scintilla che forse pochi occhi si aspettavano di vedere.

Ma la scossa dura poco. È istantanea. Sono i segni che ti lascia addosso che devono durare a lungo. Ovvio che dalla Sottil scossa non si possa pretendere un fine anno e inizio anno successivo a colpi di vittoria, ma se prima aspettavamo la morte, ora siamo tornati ad aspettar la vita.

Delio Rossi ci ha deluso, ma non gliene facciamo una colpa. Anche lui è entrato nella bagarre di una battaglia che lui stesso non aveva preparato. Gli auguriamo migliori fortune, e soprattutto di recuperare quel carisma che tanto lo aveva contraddistinto in serie A.

E invece ora siamo qui, con il ds Polito, tutto schiettezza, carisma e se vuò lu babà te lu devi sudà e un mister con una postura alla Bulldog e lo sguardo da Husky. Lo scorso anno avete fatto miracoli a Castellammare e Pescara, farlo in Ascoli condurrebbe anche voi a sognare qualcosa di più nel prossimo futuro. Avete in mano un Picchio sbeccato, dalle ali circoncise e dalle zampette steccate. Ma avete il dovere di trovare la cura e di farlo tornare a volare. In un anno tetro come questo, avete nel vostro piccolo, lo stesso compito di chi in ospedale si trova di fronte ai malati gravi di una pandemia globale. (Accostamento meramente metaforico).

Lasciamo che la scossa prenda fuoco. E lasciamo che questo fuoco arda costantemente. Non chiediamo l’incendio ma solo di tenerci al caldo. Ascoli non merita il freddo di categorie inferiori. Ma per far ciò ci vuole calma e pazienza, e in primis non ricadere nella rassegnazione, comunque vada. No agli slogan pro e contro Pulcinelli. Che ha sbagliato l’impostazione di questa stagione sia a livello dirigenziale che tecnico lo dice la classifica, gran parte della giuria popolare e lui stesso.

Ora però bisogna continuare a giocare e a far legna. Il fuoco Ascoli si è acceso solo ieri, … alla quindicesima giornata.

Sezione: Copertina / Data: Lun 28 dicembre 2020 alle 12:31
Autore: Massimo Virgili
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