Sono giorni che continuo a girare per casa ripetendo a me stesso che no,non possiamo permetterlo. L'Ascoli, quest'Ascoli, non scenderà in Serie C. Una squadra con individualità del calibro di Padoin, Scamacca, Ranieri e Morosini, costruita per centrare i palyoff, non può sprofondare nella terza serie del calcio nostrano. Sarebbe un affronto, una beffa, uno schiaffo a tifosi, appassionati e semplici cittadini. L'Ascoli Calcio rappresenta, ad oggi, l'ultimo baluardo delle Marche nel calcio che conta. I fallimenti sportivi e dirigenziali di Samb ed Ancona hanno oramai lasciato nel grigiume delle serie minori le storiche rivali del Picchio, ora più che mai solo di fronte alla continua lotta alla sopravvivenza che è la Serie B. Un passato glorioso da salvaguardare ed un presente scialbo da trasformare in saporito futuro. Tutto questo, però, è seriamente messo a rischio da questa stramaledetta annata che, partita a razzo, rischia di concludersi ... male, per rispettare il buoncostume. 

Compito di squadra e società sarà quello di lottare per ogni centimetro, guadagnandosi la permanenza in categoria, requisito necessario per la sopravvivenza di una realtà sportiva che possa essere competitiva in una piccola città di provincia, con crisi lavorative ed edilizie da dover affrontare. La Serie B è l'utlimo metro prima del baratro dell'anonimato calcistico. Dobbiamo assolutamente combattere per mantenerla. 

Sezione: Copertina / Data: Mar 23 giugno 2020 alle 14:40
Autore: Paride Paci
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