Il pareggio di Reggio Calabria ha aperto ulteriori scenari impensabili e impensati qualche giornata. Agganciato il Pordenone, distanziate Cosenza e Reggiana sconfitte rispettivamente da Empoli (immaginabile) e Pescara (assolutamente sorprendente). Ora il Picchio ha diverse possibilità di salvarsi e non certo per demeriti altrui (come troppo spesso viene ripetuto in ritornello da alcuni tifosi perennemente e cronicamente critici) ma perchè i punti li ha fatti e sta continuando a farli. Il merito dunque, è di chi i punti li fa e non di chi specula o di chi calcola. L'Ascoli però deve superare ora l'ultimo scoglio. Ovvero sè stesso. Perchè questa squadra, in passato, è stata spesso vittima dei suoi fantasmi interiori, del suo carattere bipolare, della sua eccessiva ''spacconeria''. Mi vengono in mente i momenti dopo Reggio Emilia, laddove una clamorosa sconfitta sgonfiò inopinatamente il morale della truppa. Mi vengono in mente i comportamenti pre-Cosenza, con l'Ascoli rinfrancato dalla vittoria col Pescara e dal bel pareggio con la Cremonese tanto da avere la supponenza di essere piu forte dei lupi calabresi. Il campo poi disse altro. E, davvero, fu una fortuna. Perchè grazie a quella debacle, l'Ascoli ha visto il baratro ed è tornato umile, consapevole che puoi avere tutta la miglior rosa che vuoi, ma se non abbini atteggiamento e corsa non vai da nessuna parte. L'Ascoli ora non deve peccare ne di presunzione e ne di distrazioni come fu appunto prima della trasferta calabra. Perchè il campionato non è affatto finito con la gara di ieri, e c'è il rischio forte che non finirà nemmeno dopo Ascoli-Cittadella. Testa bassa e sul pezzo sempre, perchè un mese fa fare il play out era un successo. Affrontarlo eventualmente adesso, con lo spirito pesante di chi pensava di essersi salvato e invece deve affrontare gli spareggi, è il miglior modo per retrocedere. Certo, il Picchio è in una situazione assolutamente favorevole rispetto alle altre competitor, ma il vantaggio è da sfruttare e non deve essere uno specchietto per cullarsi. 

Sabiri è finalmente un giocatore decisivo. Nel girone d'andata le sue straordinarie doti si erano intraviste solo con Reggiana e Spal, mentre nel ritorno, Lecce a parte, era apparso una presenza abulica. Invece, da Pescara-Ascoli è scattata una molla dentro la sua testa. Il ragazzo ha iniziato di piu a sacrificarsi quando la squadra non ha la palla e a essere piu incisivo qualche metro avanti, a servire assist e a siglare gol. Fantastico quello messo a segno ieri, un'autentica sassata dai 25 metri dopo una giocata da giocoliere. Ecco, quello che gli si chiedeva. Abbinare le giocate da giocoliere a quello che poteva essere un qualcosa di decisivo per la squadra. Ora il marocchino , da problema tattico si è trasformato in una risorsa. Merito ovviamente anche di Sottil, che ha saputo insistere e lavorare su di lui fino allo sfinimento, e merito anche di Dionisi. Perchè giocare vicino a un giocatore cosi tecnico e intelligente aiuta e non poco lo sviluppo. Per l'ex bomber del Frosinone ormai, le parole sono terminate. Un leader, un trascinatore assoluto che ha preso per mano la squadra e ne ha alzato il rendimento di ogni singolo interprete in maniera determinante. 

Mister Sottil da qualche tempo non ne sbaglia piu una. Il tecnico, dopo il mese nero passato tra Febbraio e Marzo, ha imboccato, anzi ripreso la retta via che aveva tracciato all'inizio della sua avventura.Sul piano dell'atteggiamento, l'Ascoli è tornata quella squadra feroce, famelica, vogliosa di punti che aveva caratterizzato i primi mesi di Sottil. Sul piano tattico, ora si vede un Ascoli piu' accorto, piu disciplinato e piu ficcante in ripartenza, abile a giocare negli spazi sfruttando meglio le caratteristiche dei suoi avanti. Sul piano della gestione, il tecnico è stato un maestro a valorizzare e a intercambiare i suoi uomini chiave del momento. Ha pagato, appunto, l'insistenza su Sabiri. Ha pagato aver ripescato l'esperto Avlonitis e il giovane e fresco Caligara, giocatore imprescindibile come Saric per l'Ascoli. Ha pagato e sta pagando tuttora l'alternanza Kragl-D'Orazio e, soprattutto, la gestione del dualismo Bidaoui-Bajic, con quest'ultimo messo a riposo dopo qualche settimana negativa quasi anche per pungolarlo nell'orgoglio e riproposto nel momento migliore, alla vigilia della gara con la Spal, proprio quando nessuno se lo aspettava. Il centravanti ha siglato poi 3 gol nelle 3 successive partite. Il bosniaco ora è un bomber vero, che ha beneficiato appieno della miglior disposizione tattica della squadra per fare il suo gioco, per tenere piu vicini i compagni e per siglare le reti di cui l'Ascoli ha bisogno. Bravo Sottil dunque, ma ancora non è fatta. E qui ci riallacciamo all'abbrivio dell'articolo. L'Ascoli deve compiere l'ultimo sforzo. E guai veramente a pensare che sia un gioco da ragazzi.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 05 maggio 2021 alle 09:33
Autore: Manuel Fioravanti
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