Al minuto 62 l’Arte tocca il piede di Ninkovic e dipinge una traiettoria dorata che taglia quell’ostile colore rossoblù. Pochi secondi dopo la Potenza invade il piede di Scamacca. Goal. Vittoria. Il Picchio si risveglia da un torpore lungo mesi e festeggia il capodanno del 2020 con ritardo sublime.

Ma più soffriamo più amiamo. Più si lotta per umili obiettivi, più ci risvegliamo Piceni. Proprio oggi gli Ultras 1898 sulla loro pagina Facebook hanno postato tale frase: “Ascoli Piceno dove si pensa in grande restando amanti delle piccole cose". Praticamente l’essenza di un Popolo Old Style.

Difficile fare commenti tecnici o guardare la classifica e fare programmi. Mancano 6 partite e 0 passi falsi. Più utile commentare lo spirito di squadra. Che è ben unita, con l’obiettivo fisso in mente e un allenatore, che si è calato subito nel ruolo senza strafare né inventare. Tanto per quello c’è già il numero 11: la tigre serba, con gli occhi felini ma l’animo domato. Dopo un primo tempo in sordina/naftalina la ripresa si è giocata con la classe del serbo e la classe oltre categoria di Ranieri, che di professione fa i tackle da difensore e per hobby i tunel a tuttocampo come il fantasista.

Eh già. Non potevamo esser morti. Ne abbiamo steccate tante: Cremona, Perugia e Venezia, sembrava precipitare tutto verso il buio dell’oblio. Per fortuna dopo la tempesta, c’è sempre il sole e se ti va bene l’arcobaleno. Ultimamente quest’ultimo porta quei colori che tanto ci piacciono e che si cullano in riva al mare. Adorato rossoblù (Crotone-Cosenza) pensaci tu.

P.S. A pensare che stasera a tifare Cosenza c’era mezza Regione Marche. Chiamatela se volete la Samb Doria …

#inasculofuroromniserupit

Sezione: Editoriale / Data: Ven 03 luglio 2020 alle 23:48
Autore: Massimo Virgili
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