Cosa faremo da grandi? Si perché se in questi primi due anni di gestione Pulcinelli, l'Ascoli Calcio ha avuto modo di entusiasmare i tifosi più con i proclami che con i risultati, l'anno che verrà, il terzo, dovrà essere per forza di cose quello della consacrazione. La società, sin da subito, aveva messo in chiaro di ambire ai playoff e, dopo un primo anno di rodaggio (quello con Vivarini), la stagione appena terminata sembrava poter esser quella giusta. Gli acquisti di Scamacca, Padoin, Gerbo, Gravillon e Pucino sembravano far ben sperare, così come i primi risultati che, dopo 5 giornate, avevano catapultato i bianconeri in prima posizione. Poi, però, il crollo, fino ad arrivare alla sofferta salvezza raggiunta malgrado il ko contro il Benevento. 

Si può fare di più

Ecco perché la prossima stagione sarà un banco di prova fondamentale per valutare il grado di maturità della dirigenza e l'effettivo valore di squadra e mister. Dionigi ha molto ancora da dimostrare, così come gran parte della rosa attuale che, sicuramente, verrà rivista pesantemente (staremo a vedere come).

Il campionato che si para di fronte all'Ascoli è di quello da far tremare le ginocchia. Salutate Benevento e Crotone (in A) e Livorno, Trapani (?) e Juve Stabia (in C), si attendono gli esiti di playoff e playout per determinare quella che sarà l'effettiva griglia di partenza. Certe le retrocessioni e le promozioni dalle altre categorie, con i ritorni di Vicenza, Reggina, Reggina e Monza da una parte e, dall'altra, di Brescia, SPAL e Lecce. Le 7 nuove compagini non sembrano voler recitare il ruolo di comparse. Aldilà delle tre retrocesse dalla Serie A, Reggina, Vicenza e Monza ambiscono in modo esplicito ad un doppio salto di categoria. Non vanno poi dimenticate squadre come Chievo, Empoli, Cittadella, Pordenone, Frosinone e Spezia. Una solo di queste salirà di categoria, lasciando in B le altre formazioni, tutte comunque di primissimo livello. Di primissimo livello anche Pisa, Cremonese e Venezia, squadre che cercheranno, nel prossimo campionato, di guadagnarsi un pass per la promozione, diretta o attraverso i playoff. 

Insomma, mai come nella prossima Serie B, tutti i match saranno imprevedibili e quindi toccherà a dirigenza, mister e squadra dimostrare di non voler semplicemente partecipare, evidenziando sul campo, attraverso i risultati, la volontà - fino ad ora solo espressa a parole ed intenzioni - di voler tornare nel calcio dei grandi, dove l'Ascoli merita di stare

Sezione: Editoriale / Data: Lun 03 agosto 2020 alle 20:39
Autore: Paride Paci
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