Michele Fini, nato a Sorso nel 1974, viene ricordato ad Ascoli come pendolo di un centrocampo che permise ai marchigiani di conquistare la Serie A e di rimanervi per 2 stagioni. Michele Fini, la mezzala destra che, sotto la guida di Marco Giampaolo, disegnò geometrie sul campo del Del Duca ed in giro per l'Italia, rimanendo, per sempre, con un pezzo di cuore ad Ascoli.

Nato nella cittadina di Sorso il 14 Giugno 1974, in terra Sarda, il giovane Fini inizia a tirare calci ad un pallone con indosso la maglia della compagine cittadina, in Serie D. Nel 1993 viene acquistato dal Torres, in C2, dove resta 2 anni disputando 31 presenze e siglando 5 reti. Nell'estate del '95 viene acquistato dall'Ancona, in Serie B. Il primo anno con i Dorici non gira nel modo giusto, chiudendosi con una retrocessione in C1 e sole 10 presenze per il giovane centrocampista. L'anno seguente, in Terza Serie, Fini trova la giusta continuità sott la guida di mister Brini, disputando 31 presenze e giocando un ruolo determinante per il ritorno dei biancorossi in cadetteria. In Serie B, ancora una volta, però, il centrocampista non riesce a convincere, scendendo in campo solamente 10 volte e vedendo nuovamente la compagina marchigiana retrocedere. L'estate seguente viene acquistato dalla Salernitana, in B. I due anni a Salerno non saranno estremamente prolifici dal punto di vista professionale (Fini giocherà solamente 10 gare) ma permetteranno all'allora 25enne di ottenere una promozione in Serie A e di esordire in massima seria, l'anno seguente, nella sfida tra Salernitana ed Udinese (quella sarà l'unica presenze della stagione per Fini). Gli anni seguenti sono un continuo girovagare tra Cosenza, Fermana, Avellino e Catania; in quest'ultima, Fini resteà per 3 anni, disputando 97 gare ed una promozione in Serie B (nel suo primo anno con gli Elefantini). Nel 2004, arriva per l'ormai 30enne centrocampista la chiamata dal Presidente Ascolano Benigni che, dopo una breve trattativa, lo porta nel Piceno. La stagione 2004 - 05 sarà entusiasmante: l'Ascoli di Giampaolo e Silva stupirà addetti ai lavori e tifosi, guadagnando l'accesso ai play off e, d'ufficio, la promozione in Serie A. Per Fini, sarà un ritorno in Massima Serie a 7 anni di distanza, con l'obbligo di guadagnarsi una fetta di spazio più importante. L'annata 2005 - 06 verdrà un Picchio operaio e guerriero, capace di salvarsi con largo anticipo anche grazie alle giocate di Fini, metronomo di un centrocampo composto, con lui, da Parola, Foggia e Domenico Cristiano. Fini disputerà 36 presenze, siglando anche le sue prime due reti in Serie A, contro Udinese (1 - 1) e Reggina (1 - 1). L'anno seguente Fini gioca ancora con continuità, tagliando il traguardo delle 100 presenze in Bianconero ma vedendo l'Ascoli tornare in Serie B, concludendo la stagione al penultimo posto. Oramai 33enne, la scelta di tornare nella sua terra lo porta ad accettare la proposta del Cagliari di Cellino, con il quale disputerà con continuità due stagioni, mettendo a referto 66 gettoni e 5 reti. Dopo una breve parentesi a Siene, Fini chiude la carriera a casa sua, dove tutto era iniziato, con quel Torres che lo aveva lanciato nel calcio dei grandi. Oggi Michele Fini è un allenatore 45enne, vice di mister Lopèz sulla panchina del Penarol, in Uruguay. Seppur dall'altra parte del mondo, l'ex leader bianconero continua ad interessarsi delle sorti di quella squadra che, dopo 7 anni, gli permise di tornare in Serie A, rendendolo protagonista.  

Sezione: Editoriale / Data: Mer 27 novembre 2019 alle 10:11
Autore: Paride Paci
vedi letture
Print