Minuto 34 di un Ascoli - Cagliari di Serie B, stagione 2015/16. I Sardi sono primissimi praticamente dall'inizio del campionato e, dopo una cavalcata trionfale che li ha visti staccare le avversarie di decine di punti, nelle ultime settimane sembrano aver tirato il freno. Non prendiamoci in giro però, quella squadra conta giocatori come Joao Pedro, Storari, Barella e Cerri; roba d'altra categoria. L'Ascoli è un buon team. Dopo un inizio poco convicente, sotto la guida Petrone, i ragazzi in bianconero hanno trovato in Devis Mangia un leader carismatico e preparato che, malgrado dei risultati altalenanti, sta portando la squadra verso una salvezza tranquilla. 

Siamo al minuto 34, dicevamo, e l'Ascoli è in vantaggio per 1 - 0 sui rossoblù, rete di Cacia. Il bomber ex Verona e Piacenza ha bucato Storari con un sinistro a incrociare, fatto esplodere in area piccola. Il Cagliari, però, non molla. Di Gennaro ha messo i suoi in condizione di segnare già per 2 volte e solo un super Lanni - su Cerri - ed un super Cinaglia - su Joao Pedro - hanno evitato il pareggio. E' il minuto 34 e Di Marco, gioiellino scuola Inter, decide di lanciare lungo, su una ripartenza, per servire il Daniele Cacia sulla linea dei 25 metri dalla porta difesa da Storari. Cacia è lì, unico uomo d'attacco dell'Ascoli, coperto da Pisacane e Murru. Il lancio lungo di Di Marco è perfetto, il pallone arriva proprio sul piede destro di Cacia che, però, sa di non poterla controllare troppo, marcato com'è. La lascia rimbarlzare in avanti, una, due volte, Storari è ancora fuori dai pali, siamo ai 20 metri. Che fa?Ci prova? Si, scavetto perfetto e palla in rete: 2 a 0 Ascoli, pallonetto killer dal limite dell'area e goal, Cacia sigla la sua personale doppietta ed Ascoli sopra di due lunghezze sul Cagliari squadrone "che tremare la Serie B fa" (parafrasando la storia di un'altra compagine rossoblù). Alla fine, quel match verrà vinto dai padroni di casa per 2 a 1 e sarà fondamentale per la conquista della salvezza da parte del Picchio. Non stiamo raccontando, però, la storia di quella stagione, bensì il momento esatto nel quale Daniele Cacia ha stregato tutta la tifoseria bianconera, conquistandosi, di diritto, un posto eterno nel cuore dei supporters piceni. 

Daniele Cacia nasce a Catanzaro nell'Agosto del 1983 ma cresce calcisticamente nelle giovanili del Piacenza, squadra con la quale esordirà tra i professionisti nel 2001, contro in Crotone, in Serie B. Le prime stagioni tra i grandi, in realtà, non promettono nulla di buono. La giovane punta, passata alla Ternana nel 2002, subirà a 18 anni un brutto infortunio al perone che lo terrà fuori per tutta la stagione. Nel 2003 passa alla SPAL ma anche qui, non per motivi di salute, bensì per scelte tecniche, non lascerà il segno, scenendo in campo solamente 3 volte e non andando mai a segno. 

Non un brillante inizio di carriera, verrebbe da dire. La scelta, allora, per Daniele, è quella di tornare nella sua seconda casa, a Piacenza. La seconda esperienza con i Lupi lo vede scendere in campo 19 volte in una stagione e mezza, con una marcatura all'attivo, la prima tra i professionisti, contro il Napoli.

Nella finestra di mercato invernale della stagione 2004/05, passa in serie C alla Pistoiese e qui, in Toscana, trova finalmente il feeling con il goal, che non lo abbandonerà più. Con gli arancioni sono 12 le presenze e ben 8 le marcature. 

Torna a Piacenza e, questa volta, decide di essere protagonista. La prima stagione chiude con 34 presenze e 18 reti, la seconda, quella del quarto posto, dietro Juve, Napoli e Genoa, con 28 presenze e 14 reti. Il problema, però, nella stagione 2006/07, è il secondo pesante infortunio della sua carriera, che lo costringerà a restare fuori per parecchi mesi, rientrando a novembre della stagione successiva. Nel Gennaio 2008, dopo aver collezionato 6 presenze e 2 reti con il Piacenza, arriva la prima chiamata in Serie A, dalla Fiorentina. Daniele coglie l'occasione al volo ma, purtroppo, il viola lo vestirà ben poco. Saranno solo 5 le presenze sotto la Fiesole, con un solo goal, contro il Rosenborg, nei sedicesimi di Coppa Uefa. Alla fine del campionato, il bomber verrà riscattato dal Piacenza che però lo gira al Lecce, nuovamente in Serie A. Con i salentini le presenze saranno 22 e le reti 2, contro Palermo e Juventus. 

Termina il campionato e Cacia torna in B, alla Reggina. In Calabria, a casa sua, le cose non vanno al meglio ed il bomber decide di lasciare gli amaranto dopo una sola stagione, 27 presenze e 4 reti. Il ritorno non poteva che essere a Piacenza. Ancora una volta i colori biancorossi portano bene a Daniele che a fine campionato conterà 17 marcature. La ottima stagione dal punto realizzativo da parte dell'attaccante, però, non basterà ai Piacentini per evitare la retrocessione in Lega Pro. Cacia intende restare in B e, per questo, accetta le avances del Padova. In veneto resterà per 3 anni, il primo di questi passato proprio in zona Euganeo, contribuendo alla salvezza dei biancorossi con 11 reti, gli altri due con la maglia dell'Hellas Verona, con la quale conquisterà una promozione in Serie A ed il titolo di capocannoniere con 24 reti. Il secondo anno con gli scaligeri, in A, non va al meglio e, chiuso da Luca Toni, non riesce a trovare il giusto spazio. A fine stagione accetta la proposta del Bologna, in Serie B. Con i rossoblù conquisterà la seconda promozione in A e segnerà la 100esima rete in B, contro il Perugia. 

E si arriva all'estate del 2015, a quel trasferimento all'Ascoli, ai mesi in bianconero ed alle sue reti sotto la Curva Sud. Daniele Cacia, ad Ascoli, ha lasciato un ricordo indelebile, meraviglioso. 29 reti in 67 presenze, due salvezze conquistate con i denti, da combattente. Il suo addio dal Piceno, ancora oggi, fa arrabbiare i tifosi bianconeri che lo riaccoglierebbero a braccia aperte. Gli ultimi anni di Cacia sono passati tra il Novara e l'ennesimo ritorno al Piacenza. Ora Cacia è svincolato ed in cerca di una squadra di B che gli permetta di raggiungere quel traguardo che tanto desidera: la vetta della classifica storica dei marcatori in Serie B

Sezione: Editoriale / Data: Gio 14 maggio 2020 alle 20:01
Autore: Paride Paci
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