Un avversario come la Virtus Entella va di certo rispettato. Ma ricordiamoci di esser l’Ascoli Calcio 1898. Seppur sia vero che il fattore ambientale degli spalti in questo periodo sia stato eliminato dal mondo sportivo, non si può non ricordare ai giocatori del Picchio, che indossano una maglia gloriosa, che di storia ne ha tanta e non può presentarsi timorosa davanti alla squadra biancoazzurra della Liguria.

Nel mercato di gennaio le due squadre sono state protagoniste di alcuni scambi di mercato con Eramo e Sernicola passati in bianconero e Chaja in Liguria. Ad oggi queste operazioni di mercato non hanno spostato gli equilibri delle due squadre, se non per il fatto che hanno portato linfa fresca.

La Virtus viene da tre sconfitte di fila, in cui ha totalizzato 2 goal e incassato 10 reti. Ha perso gli ultimi due scontri casalinghi, ma li ha persi contro le due squadre candidate alla promozione. Diverso invece è il discorso della debacle di Trapani, dove dopo un buon primo tempo, si sono sciolti al primo goal come ghiaccio al sole.

Sicuramente cercheranno riscatto nella prossima sfida casalinga. Ma se parliamo di riscatto, la squadra bianconera e Stellone in primis ne dovrebbero esser assetati.

Nel 2018 ci giocammo i play out con entrambe le partite finite sullo 0-0 con tanto di infarto finale alla conclusione di Aramu. A due anni di distanza questo match è di nuovo uno scontro per mantenere la categoria; con meno pressione, che crescerà invece, in caso di sconfitta di una delle due.

L’Ascoli è chiamato a vincere, la vittoria manca da troppo tempo. Abituarsi a questo lentissimo ritmo di risalita della classifica è deleterio. Andate e prendete i 3 punti. Siamo l’Ascoli Calcio 1898. 122 anni di storia, non possono perdersi in quelli di Chiavari.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 07 marzo 2020 alle 17:01
Autore: Massimo Virgili
vedi letture
Print