Continua la maledizione della Festa. Ad ogni coreografia, ad ogni Festa, il Picchio si fa la pipi addosso e perde. Eccezione la partita contro il Pisa di due anni fa, quando la Curva Nord si colorò di nero con la scritta- Ascoli Patria Nostra. Si sa anche le maledizioni hanno le eccezioni, ma questa è davvero difficile da sfatare.

Tuttavia, il Picchio oggi si fatto maltrattare per 45 minuti di fila, poi ha dovuto assistere allo show sceneggiata dei giocatori beneventani che svenivano e perdevano tempo come se non ci fosse il giorno dopo. E l’arbitro piccolo grande complice dello spettacolo dello stregone. Tre episodi VAR, tre episodi a sfavore. Stregato pure il VAR.

Ma c’è poco da dire il Benevento fa parte di quel gruppo di 7/8 squadre che sono molto più forti della nostra. E chi pensa il contrario ama troppo il Picchio da esser cieco. L’Ascoli ha in squadra diversi giocatori (magari futuri campioni, ma magari) pescati in serie C. Il Benevento ha con sé giocatori che hanno fatto diversi anni di serie A. E che anni: basti pensare a Sau bandiera del Cagliari e ai goal di Lapadula con il Milan. Senza dimenticare l’esperienza col Monaco di Glik, e a tanti altri (Improta, Insigne, Letizia). Questa è carta che canta.

Sottil dal canto suo sbaglia formazione e partita. Preparata davvero male per farsi asfaltare in lungo e in largo in quel modo in 45 minuti. Ma questa è la realtà. Dalla prossima bisogna cercar di far di nuovo punti. Con l’Alessandria è uno scontro diretto. Sabato prossimo si torna di nuovo al Del Duca, stavolta col Brescia. Speriamo di aver imparato la lezione oggi, e che il prossimo week end non sia di nuovo amaro. Il Brescia è forte tanto quanto il Benevento.

Ma l’Ascoli ha bisogno anche dei suoi Ultras. Perché nello spicchio riservato allo Stregone si ballava a suon di tamburo. Noi non ci possiamo permettere di ballare in piazza senza farlo sugli spalti. Non abbiamo uno squadrone per potercelo permettere.

Eppure il Del Duca, anche quando si perde è un mondo magico. C’è chi impreca, chi porta la ragazza, chi la moglie, chi la mamma. C’è il piccolo che sogna, il grande che si sfoga, e l’anziano che spera.

Ora servono anche i leoni, quelli cattivi, quelli che oggi i primi 45 minuti si dovevano far sentire, ma non c’erano …

Avanti Picchio, Nessuna Resa.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 18 settembre 2021 alle 17:41
Autore: Massimo Virgili
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