Un periodo di annebbiamento dopo una bella cavalcata ci può stare. Cosi come ci può stare uscire sconfitti contro la Salernitana di quest’anno, che oltre a muscoli e stazza ha un Tutino in più. Purtroppo siamo costantemente tenuti a giocare con l’obbligo di vincere per recuperare lo scempio calcistico e distruttivo messo in atto a settembre da dirigenza e società. Per salvarsi serve un miracolo, serve l’ennesimo miracolo riparatore di un errore che fu.

Sotto il sole di Ascoli va in scena un Picchio in formato Delio Rossi, senza testa cuore e un perché. Sottil è anche lui al primo orrore stagionale. Schierare quel D’Orazio li, avrebbe fatto perdere anche il Bayern Monaco, con una prestazione da disastro totale. Nel secondo tempo è entrato un Pinna, che almeno di mestiere fa il calciatore e sembra anche il terzino.

Si è tornati a riveder gli spettri dell’andata. Quaranta ha visibilmente accusato il colpo Ardemagni e per tutto il primo tempo è stato in bambola. Bajic, mamma mia Bajic, forse non è capace di farsi neanche un autogol. Il solito Sabiri fumoso, il solito Pucino impacciato, il solito Brosco che più di tanto non ci crede. E il nuovo Dionisi, che impreca un secondo si e quello dopo ancor di più.

Ma ciò che fa più arrabbiare e deprimere è stata la mancanza di ruggire, di combattere, di aggredire che si era vista qualche settimana fa. Non è da imputare alla condizione atletica, ma più ad un fatto mentale. Se siamo riprecipitati nel limbo pre morte dopo Reggio Emilia rischiamo di sprofondare insieme ai fedeli compagni di Chiavari e Pescara con i quali siamo andati a braccetto da inizio stagione.

La vera mission sarà centrare la disputa dei play out, non importa contro chi. Magari con la speranza dei tifosi allo stadio. Siamo nello stesso fango di mesi fa, per lo stesso identico errore seppur con una squadra migliore.

Gli errori dei singoli pesano come macigni. O forse ora come ora ogni errore pesa. Lo si sapeva.

Ma meglio giocare ogni partita con l’obbligo di vincerla, che giocare sapendo di aver già perso.

Tutto sta nella testa, tutto sta nel cuore. Tutto sta nel non pensare, ma nella follia di crederci sempre e comunque.

Infine un augurio di buona guarigione a Dziczek!

Per aspera ad astra

Sezione: Editoriale / Data: Sab 20 febbraio 2021 alle 16:28
Autore: Massimo Virgili
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