Capita che sei al Picco, contro una squadra che viene da 4 vittorie consecutive e che non perde da Novembre. Capita che giochi un primo tempo perfetto, ordinato, operaio, da grande squadra, chiudendolo anche in vantaggio con un goal di Morosini. Capita poi, perché quest'Ascoli ha una inspiegabile propensione all'autolesionismo, che Michele Troiano, alla trecentesima gara in B, decide di farsi espellere per un fallo ingenuo, inutile, di quelli che un giocatore con la sua esperienza, già ammonito, non dovrebbe mai fare.

Da lì la partita cambia, lo Spezia ritrova linfa vitale, trova il pareggio con il subentrato Mastinu e poi, con Gyasi - prima - e Nzola - poi - , la ribalta e la porta a casa. Stellone non ha colpe, aveva preparato la gara perfetta, di quelle che meriterebbero di portare a casa una vittoria, con una difesa organizzata ed un'ottima gestione mediana del pallone. Inutile spendere ancora parole su Morosini, vera rivelazione silenziosa di questo Ascoli, zero proteste e molti goal (ok Da Cruz?). Questa gara si è persa per colpa di Michele Troiano, capace di mettere in difficoltà la sua squadra e di buttare quasi definitivamente, a questo punto, i banconeri fuori dalla corsa playoff. La partita a due volti gira tutta intorno a quella folle espulsione; senza quel rosso l'Ascoli, forse, avrebbe portato a casa un risultato diverso ed ora, di fronte alla sconfitta, non può che ridimensionare i propri obiettivi. Il "Sindaco" ha deluso ls città ed oggi è quanto mai necessario chiedere le sue dimissioni. 

Cosa farà l'Ascoli da domani? Dovrà credere in Stellone. L'ex mister del Palermo ha fatto vedere di saper mettere la squadra in campo nel modo giusto. Abbandonato il sogno playoff (che pare possa solo dare giramenti di testa), la società bianconera deve mettere le basi per il mantenimento della categoria, dando a Stellone le giuste fondamenta per costruire, in futuro, l'Ascoli che sogna Pulcinelli e che sogna tutta la città.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 15 febbraio 2020 alle 19:32
Autore: Paride Paci
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