Di poche ore fa l’annuncio dei due amministratori (Massimiliano Feriozzi e Monica Marini) della chiusura del più seguito e partecipato gruppo Facebook del tifo dell’Ascoli Calcio, che vanta oltre 6000 followers e quasi 6 anni di attività (creazione in data 08/09/2014). Sede virtuale di numerose discussioni a tinte bianconere e anche più accese, è stato il punto di riferimento per la voce assordante, irriverente e bellicosa del tifo verace e puro del Picchio.

“Tutto ha un inizio e una fine...tranne l'ASCOLI CALCIO”, inizia così il lungo comunicato. Un fulmine a ciel sereno che cade su una tifoseria che da qualche tempo è sempre più divisa. Situazione che è diventata esasperata, dopo la scelta del nuovo allenatore. Una sorta di guerra fratricida via wireless e senza fronzoli, ha scaldato le tastiere dei molti tifosi ascolani appartenenti sia al positivismo che allo scetticismo degli ultimi tempi, che li vedono lontani dagli stadi e dai bar affollati.  

E capita cosi, che a volte bisogna fermarsi, ragionare e capire il perché si arriva a tanto. Si auspica che ci sia solo il congelamento del gruppo, per un risveglio in tempi migliori. Dar la voce al popolo, è l’espressione sublime del concetto di libertà. Il popolo è la parte più importante del Regno. Neanche Dio e il Suo Paradiso, avrebbero modo di esser cosi famosi senza le pie anime. Il gruppo è stato capace per anni di organizzare trasferte memorabili, di esser il fuoco che ha accesso nuove amicizie, il luogo della rassegna stampa senza distinzioni o facilitazioni. Di esser in somma comunicazione, condivisione, passione e vicinanza. Perché non tutti i tifosi del Picchio sono Ascolani, non tutti hanno avuto modo ad esempio di veder i mezzi meccanici sfaldare la vecchia e gloriosa Curva Sud con i propri occhi. Ed è così che il tifoso di città ha potuto condividere tramite questo gruppo istanti che per via digitale hanno potuto esser condivisibili anche ai più lontani. Questa non è divisione questo è stringersi vicini.

Sembra che il funesto 2020 debba per forza lasciar la sua traccia nel volo del Picchio. È così che quell’immagine di copertina con il Presidentissimo Rozzi a braccia levate con la storica Curva Sud come sfondo, sembrano ancor più la copertina di un tempo che non c’è più.

Fiduciosi che sia soltanto una pausa, di quelle si prendono spesso anche in amore, ci auguriamo che tutti i tifosi ascolani possano vivere un finale di 2020 sereno e disteso. La guerra non porta mai alla vittoria, neanche quando si vince. Perché in fondo qualcosa si è perso sempre.

Prima del ringraziamento finale, un dubbio tuttavia sorge spontaneo (ma non troppo). È stata davvero una guerra civile ad ispirare questa triste decisione? O c’è sotto un’accusa di manipolazione del tifo rivolta dalla proprietà? Perché in questo caso una cosa va chiarita subito attraverso la parafrasi picena di uno strano commento social preveniente dalla capitale.

Il Popolo Piceno non è mai stato ingrato, se è frustrato ha i suoi motivi, se è rimasto indietro è tuttavia nato prima di quello romano, e se è rimasto chiuso nei suoi luoghi è semplicemente perché li ama, nonostante il terremoto. E soprattutto per accendere i fari al Del Duca basta un comune elettricista …

Grazie Tifi Ascoli Se, sei riuscito a trasformare il virtuale in reale, il lontano in vicino, il banale in passionale. Quel click sullo smartphone al mattino appena aperti gli occhi, quel click alla sera prima di chiuderli. Tutte quelle notifiche, come un Picchio che becca sempre nei pensieri di chi lo ama, per davvero.

È tempo di tornare allo Stadio, ad accendere i riflettori sull’unico nostro Amore. Non può finire tutto per colpa di una guerra SOCIAL(e).

#noisiamolastoria

Sezione: Editoriale / Data: Dom 30 agosto 2020 alle 14:46
Autore: Massimo Virgili
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