L'Ascoli ottiene la sconfitta più bella della sua storia. Il Benevento (affatto demotivato, anzi con il dente avvelenato) gli dà una lezione di gioco segnando 4 reti ma agli spareggi playout andranno Perugia e Pescara che hanno perso. «L'inizio della salvezza è la conoscenza della colpa» diceva Seneca. Mai adagio fu più adatto per descrivere la salvezza ottenuta dai bianconeri e in particolare da mister Dionigi che ha portato a termine la sua impresa impossibile. Fino a poco più di un mese fa l'Ascoli era al capezzale. Oramai bollito, sul baratro dalla retrocessione diretta. Tre sconfitte di fila dopo il lockdown, una partenza catastrofica, avevano tarpato le ali al Picchio, incapace di spiccare il volo. In un solo mese la terapia di Dionigi (introduzione della difesa a tre e soprattutto recupero dello spirito di gruppo sopito) è stata più efficace di una cura da cavallo. I bianconeri hanno iniziato a correre come purosangue inanellando una serie di risultati, ad eccezione di quello terribile con il Benevento. Lavora sulla tua salvezza, non dipendere dagli altri,. Non è il refrein di qualsiasi allenatore, lo diceva Buddha molti secoli fa e questo è quanto ha fatto l'Ascoli che ha combattuto anche contro arbitri miopi, risultati sorprendenti quanto imprevedibili delle avversarie e una buona dose di sfortuna. Ma se non ci fosse stato il Venezia, oggi sarebbe stata la giornata dei veleni. Ma l'Ascoli ce l'ha fatta e contro tutti i gufi (molti purtroppo anche all'ombra delle Cento Torri) ottiene una salvezza che ha il sapore di una promozione. Nonostante un Benevento, abituato a regalare punti dopo la promozione, che non ha fatto sconti ai bianconeri, come se disputasse la finale di Champions League. 
Squadra imbambolata
I bianconeri entrano in campo contratti, con il freno a mano tirato. Avvertono troppo l'importanza della posta in palio. E dopo un buon avvio con la prima palla gol sprecata dalla coppia Ninkovic-Scamacca i bianconeri inspiegabilmente spengono la luce. E così il Benevento, prende in pugno le redini del gioco, guadagna metri e sblocca il risultato dopo 25 minuti con Sau. I bianconeri non hanno alcuna reazione e gli ospiti raddoppiano. Retroguardia ferma come statue di sale e Barba, lasciato solo soletto, insacca. Uno dei primi tempi più drammatici della storia bianconera si conclude con la terza marcatura giallorossa di Insigne. Una resa incondizionata agghiacciante. Per fortuna la sconfitta del Perugia lascia qualche speranza. 
I cambi
Strigliata di mister Dionigi negli spogliatoi che lascia i deludenti Scamacca, Padoin e Petrucci negli spogliatoi e inserisce Trotta, Morosini e Andreoni. Subito Morosini accorcia le distanze. E la gioia è doppia perchè nel frattempo il Venezia, non fa sconti e raddoppia. Poi Moncini segna il quarto gol e Trotta accorcia ma anche il Pescara capitola. L'Ascoli nonostante la batosta è salvo. 

Sezione: News / Data: Sab 01 agosto 2020 alle 10:00 / Fonte: Corriere Adriatico
Autore: Redazione TuttoAscoliCalcio / Twitter: @TuttoAscoli
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