Le migliaia di braccia alzate al cielo, un Del Duca gremito e colorato di bianconero. Le parole di mister Andrea Sottil, che avrebbe voluto regalare al popolo ascolano un sogno ancor più grande di quello già vissuto. E poi le lacrime di Eramo e Saric, il rammarico profondo di una squadra che ha creduto nell'impresa. Ci ha creduto e ha combattuto per raggiungerla. Perché quando Bellusci è uscito dallo stadio per salutare amici e tifosi, lo ha fatto con un solo occhio aperto. L'altro, il sinistro, era così gonfio dopo lo scontro di gioco con Acampora, in avvio di gara, che tutti hanno faticato a capire come Recoba sia riuscito a portare a termine la partita. Ascolanità. Resilienza di un popolo uscito sconfitto solo nel risultato. Perché per tutto il resto, è stata una vera vittoria. E lo hanno capito anche i 509 sostenitori del Benevento, quando increduli hanno assistito allo spettacolo post gara dei tifosi bianconeri. Un meritato tributo alla stagione di cui sono stati protagonisti i ragazzi di mister Sottil. L'Ascoli ha vinto quando quell'«Orgogliosi di voi» ha riecheggiato nella testa di tutta la squadra, abbracciata in cerchio sotto la Curva Nord per ascoltare il discorso dei leader Dionisi e Botteghin.

Ma l'Ascoli aveva vinto già molti giorni prima. Da quel martedì in cui i 10.417 biglietti per il Del Duca erano stati polverizzati in appena due ore. Da quando in piazza, nei bar e a lavoro si è iniziato a respirare un clima che sotto le Cento Torri non si sentiva da tanti anni. L'Ascoli, questo Ascoli, è riuscito a paralizzare una città intera.

Sezione: News / Data: Lun 16 maggio 2022 alle 18:00 / Fonte: Corriere Adriatico
Autore: Redazione TuttoAscoliCalcio / Twitter: @TuttoAscoli
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