«La vicinanza della Fainplast con l'Ascoli c'è sempre stata perché sono un appassionato dei bianconeri. Credo che un'azienda locale debba essere attenta al sociale ma anche allo sport. Noi, come sponsor, pensiamo di fare la nostra parte e che i soldi siano spesi bene. Non ci aspettiamo un grande ritorno perché il nostro prodotto è un semilavorato e non è per il grande pubblico, però mi onora che sulla maglia dell'Ascoli ci sia la scritta Fainplast. Ritengo che le aziende debbano aiutare il territorio che altrimenti muore, noi abbiamo fatto uno sforzo maggiore perché ritengo che la proprietà abbia fatto uno sforzo notevole, si è impegnata nel ricostruire la squadra e i risultati che si sono subito visti sono pieni di soddisfazioni. Tosti ha detto che devo essere da esempio per altri, più aziende partecipano e più risorse ci sono e meglio è. La mia vicinanza c'è stata sempre, io oggi non faccio parte della società ma è come se ci fossi».
Faraotti prosegue: «Le società vivono di risorse economiche e io non mancherò di stare vicino all'Ascoli. Nel mio piccolo parte della mia fortuna la dedico al territorio, ho avuto la fortuna di avere successo nel lavoro e lo condivido con la comunità. Mi piace come gioca l'Ascoli, l'allenatore è preparato e se è stato scelto vuol dire che può far bene».

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Gio 22 agosto 2019 alle 12:00 / Fonte: Corriere Adriatico
Autore: Redazione TuttoAscoliCalcio / Twitter: @TuttoAscoli
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