«Il calcio non è solo tecnica, tattica e risultati. La coesione e l’armonia valgono di più». La ricetta segreta che svela nel dopo gara Vincenzo Italiano funziona, perché il suo Spezia si gode il solitario secondo posto in classifica dopo aver battuto l’Ascoli, rimpinguando così lo score da record più recente: in 12 partite, 4 pareggi e 8 vittorie (le ultime 5 di fila). Numeri da promozione. L’avversario di turno aveva provato a imbrigliare il gioco ligure. È infatti un 4-4-2 particolare quello che presenta Stellone (alla prima sconfitta della sua gestione), un modulo che serve per togliere traiettorie di passaggio e l’ampiezza allo Spezia, con Brlek avanzato sulla fascia, prima di passare trequartista, in contenimento, dietro a Scamacca e Trotta.

Novità Rivoluziona centrocampo e attacco Italiano: nel primo piazza Mora - che però corre molto meno di Maggiore – e Bartolomei, mentre nel secondo, dovendo rinunciare a Galabinov (per un affaticamento non va neanche in panchina) e con Nzola stanco, come centravanti sceglie Gyasi (come a inizio stagione) invece di Gudjohnsen («Avevo dei dubbi, ma ho preferito puntare su qualità e palleggio», ha poi spiegato Italiano). Gli spezzini faticano in mezzo, sono lenti e prevedibili, oltre che in inferiorità nel reparto, senza il supporto di Ferrer e Marchizza, troppo timidi nel salire. L’Ascoli è attento, lascia che in difesa i duelli sulle fasce siano 3 contro 2, perché tanto in area non c’è mai nessun avversario a raccogliere i cross. Costruiscono buone azioni gli ospiti e alla mezz’ora passano quando iltraversone di Andreoni trova la testa di Morosini. Nel finale del tempo lo Spezia non perde la testa e senza ansia prova a costruire qualcosa di positivo; l’Ascoli invece rischia di rimanere in 10 perché Troiano, già ammonito, allontana il pallone dopo il fischio e l’arbitro lo grazia. Espulsione soltanto rimandata, perché per un pestone a Matteo Ricci, in avvio di ripresa, l’esperto numero 6 si becca il fatidico giallo («Situazioni che possono capitare», ha commentato Stellone sull’episodio).

Ascoli sparito Poi, come una magia, l’Ascoli sparisce completamente dal campo e specialmente a destra, dove gli spezzini sviluppano il gioco, con le ficcanti sovrapposizioni di Ferrer e gli inserimenti dei centrali. La rete di Mastinuèla naturale conseguenza di una pressione costante, così come il raddoppio di Gyasi (preceduto dalla traversa piena di Matteo Ricci), spostato da esterno (dove sta meglio) con l’ingresso di Nzola. Due gol di testa a centro area, sempre su invito dalla destra di Bartolomei. Così come di quest’ultimoèil passaggio per Nzola (al 4° centro in 6 partite) con la sua palla che tocca il palo prima di finire alle spalle dell’ex Leali. Nella Curva Ferrovia, per la prima volta quasi piena, si scandisce «Vincenzo, Vincenzo».

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Dom 16 febbraio 2020 alle 11:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione TuttoAscoliCalcio / Twitter: @TuttoAscoli
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