Alfredo Aglietti è ufficialmente il nuovo trainer dell'Ascoli. Il tecnico toscano ha firmato un biennale con la società di corso Vittorio, dopo la straordinaria annata appena trascorsa all'Entella. Cardinaletti ha fugato nelle ultime ore ogni dubbio, puntando dritto dritto su di lui (e su Giaretta ds) per occupare quella panchina e per far solamente crescere questo Ascoli, dopo la travagliata salvezza della scorsa stagione. Ma chi è Alfredo Aglietti, almeno dal punto di vista tattico ? La carriera del neo allenatore bianconera ormai in questi giorni l'hanno conosciuta tutti. Da giocatore, presenze e gol piu importanti sono state con la maglia di  Reggina ,  Napoli e Verona.   Esordio tra i grandi, da mister,  in B con l'Empoli, dopo le esperienze in D e C2 con Sestese, Rondinella e Viareggio, prima stagione positiva, seconda stagione esonerato e poi richiamato ma comunque salvo con una rincorsa importante, poi il Novara, preso a stagione in corso con la squadra penultima, trascinata a forza e con un gioco d'attacco fino alla finale Play off. Poi persa, ma sufficiente per guadagnarsi la conferma l'anno successivo, quando però la squadra ebbe un rendimento negativo e il tecnico fu esonerato. Richiamato, era ormai tardi per evitare i play out, cosi come era tardi due anni fa ad Entella, a 7 gare dalla fine con una squadra in piena crisi di giocatori, ambiente e ruoli. Retrocessione ai play out e ripescaggio, con successivo nono posto della stagione appena conclusasi, che ha visto l'Entella come una delle squadre che ha espresso il miglior calcio del campionato, subito dopo il Crotone. Scegliere gli uomini in base alla condizione è un obbligo. Con Aglietti, chi non sta bene non gioca, al netto di ''recuperi forzati dell'ultim ora''. Aglietti vuole certezze, sceglie in base a quelle, non ha preconcetti ne condizionamenti, parla coi giocatori ma decide lui, da solo, con carisma e autorità, doti che gli valgono il soprannome di Ammiraglio.  La tattica, dicevamo. Bè, c'è da dire che Aglietti non è un integralista, usa la difesa a quattro, ama il rombo e le tre punte ma non le sposa appieno, gli piace il trequartista ma ''flirta'' bene con le due ali e l' attaccante centrale. Difendere lontano dalla porta è il suo dogma preferito, tenere la squadra corta è un imperativo, spingere coi terzini qualora fosse necessario è un imput valido. Ma non è uno sprovveduto. Difensivamente ama la zona, il pressing, attendere l'avversario, specie quando si deve ''fare'' la partita, non è nel suo dna. Preferisce prenderlo lontano dalla propria area di rigore, in maniera tale da evitare il palleggio altrui e ridurre spazi. E pazienza se a volte , ma solo a volte, si rischia di prendere qualche contropiede. Aglietti infatti, si fida molto dei suoi difensori, ritenendoli spesso capaci di giocarsi l'uno contro uno in condizioni anche difficili. Sa bene che il lato debole del Picchio lo scorso anno è stata la difesa, e da li comincerà, ma non negherà mai alla squadra e ai tifosi il gusto e il piacere di giocare al calcio. Nelle sue esperienze passate, a Empoli ha attuato spesso il 4-2-3-1, a Novara ha schierato la squadra col 4-3-3 e lo scorso anno ha puntato sul 4-3-1-2. Verosimilmente, con Cacia, Orsolini e il probabile ritorno di Jankto, il mister virerà sul 4-3-3, ma intende avere nel suo scacchiere determinati calciatori che sappiano interpretare anche i ruoli di trequartista e seconda punta. Una prima infarinata sul mister l'abbiamo data. Ora spetta al campo. Unico giudice insindacabile. Noi dal canto nostro, facciamo il più sincero in bocca al lupo al tecnico. Buona Fortuna , Ammiraglio Aglietti !  

Sezione: Copertina / Data: Gio 16 giugno 2016 alle 13:57
Autore: Manuel Fioravanti
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