Nel momento clou del campionato l'Ascoli non riesce ad ingranare la marcia giusta. Il cambio di allenatore, per ora non ha sortito gli effetti sperati. La scossa, ma solo emotiva, c'è stata all'esordio di Massimo Carrera sulla panchina del Picchio. C'è da tenere conto che si giocava al Del Duca contro il Lecco ultimo in classifica e con ormai un piede in mezzo in Serie B. Un 4-1 che aveva restituito speranza e buoni propositi ad una squadra che fino ad all'ora, non era mai riuscita a convincere.

Sotto la guida Castori infatti, l'Ascoli non era riuscito mai ad esprimere un buon gioco e, allo stesso tempo, raramente si era dimostrata una squadra cinica e spietata. La squadra subiva tanto, le scelte dell'allenatore erano spesso messe in discussione e i risultati positivi faticavano ad arrivare. Da qui la decisione di cambiare tecnico chiamando Carrera, allenatore cercato anche la scorsa stagione.

Pronti via e la partenza è stata più che ottima.  La squadra finalmente ha iniziato a giocare palla a terra e, nonostante la pesantissima assenza dell'infortunato Pedro Mendes, il sostituto Duris sembrava essere quantomeno quasi all'altezza del suo compagno si squadra. Doppietta al Lecco che ha fatto ben sperare. Una speranza però resa vana dalle partite successive.

Dopo quel bell'esordio infatti, l'Ascoli si è dimostrato una squadra molto più solida e quadrata a livello difensivo. Due gol subiti nelle tre partite successive. Peccato che i due gol siano arrivati proprio dallo scontro diretto perso contro lo Spezia, altra partita che era alla portata dell'Ascoli che, anche in quel match, si dimostrò non all'altezza soprattutto nella fase offensiva.

Nelle partite contro Venezia e Cittadella, l'Ascoli si è dimostrato molto attento in difesa. Zero i gol subiti in entrambe le partite. Soprattutto al Tombolato, il Picchio non è andato mai in sofferenza se non nei 10 minuti iniziali. L'Ascoli non ha mai subito pericoli, peccato che sia venuta meno la fase offensiva. Negli ultimi 20 metri l'Ascoli si perde. Non c'è un rifinitore in grado di servire gli attaccanti. Gli stessi centravanti poi, non riescono a lasciare il segno nemmeno a livello individuale. Dopo Pedro Mendes c'è il vuoto. L'Ascoli questa estate ha puntato su Ilija Nestorovski, giocatore di grande esperienza ma che è rimasto più fuori dal campo per problemi fisici che all'interno del rettangolo di gioco.

Gli errori però sono stati commessi anche nel mercato di gennaio. L'Ascoli poteva scegliere attaccanti di categoria che potessero essere un'alternativa a Mendes. Sono arrivati Duris, che qualche gol lo ha fatto e Streng che invece, a parte all'esordio, si è dimostrato come un pesce fuor d'acqua. Due scommesse, ma una squadra che deve salvarsi non può permettersi il lusso di puntare giocatori stranieri e catapultarli nel complicato e combattuto campionato di B. Oltre al danno poi è arrivata la beffa, l'infortunio di Pedro Mendes che ha messo ancora di più nei guai l'Ascoli e fatto emergere le scelte sbagliate fatte nel mercato estivo ed invernale.

Ora il Picchio ne sta pagando le conseguenze. Carrera ha il duro compito di stimolare i giocatori che ha a disposizione cercando di tirare fuori il massimo da ognuno di loro. L'obiettivo è la salvezza, poi si tireranno le somme alla fine della stagione e si ripartirà cercando di non ripetere gli errori commessi, compresi quelli sul mercato.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 14 aprile 2024 alle 20:09
Autore: Redazione TuttoAscoliCalcio / Twitter: @TuttoAscoli
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